Il 25% delle spese comunali destinate a coprire i costi della gestione dei rifiuti, il 20% serve invece per coprire i debiti.
RENDE – Il Comune di Rende ha ventiduemila euro al giorno di debiti da saldare. Diciotto milioni e mezzo, invece, le passività accumulate negli anni coperte con un mutuo decennale. Un situazione non rosea, ma che sicuramente non puo’ essere considerata disastrosa. Con l’approvazione del rendiconto della gestione per l’esercizio 2015, del documento unico di programmazione (Dup) 2016-2018 e del bilancio di previsione finanziario avvenuta ieri in Consiglio Comunale per il sindaco di Rende Marcello Manna “si cambia pagina”. Coperti i ‘buchi’ in bilancio l’amministrazione pare potrà investire nel prossimi tre anni 60 milioni di euro. Una ‘nuova primavera’ resa possibile da un lavoro certosino fatto sui costi di gestione della macchina comunale. Tra i tagli imposti con conseguente risparmio, ad esempio, vi sono 31.500 euro di spese telefoniche ed oltre seimila euro di consumi in carburante. A fronte di ciò tre milioni 680mila euro sono stati spesi per completare il parco acquatico di Santa Chiara di cui non è stata ancora indetta la gara d’appalto per affidarne la gestione ad un privato. L’assessore Crusco nel presentare la relazione sulla contabilità del municipio d’Oltrecampagnano ha sottolineato che lo scorso anno sono state incrementate le ore lavorative dei dipendenti comunali e stabilizzati quattro precari.
LA SITUAZIONE FINANZIARIA DEL COMUNE DI RENDE ILLUSTRATA DALL’ASSESSORE AL BILANCIO
“Abbiamo risanato i conti. Le uniche risorse a cui possiamo attingere – ha spiegato l’assessore al Bilancio Crusco – sono i 27 milioni di euro di tributi non riscossi che vanno ‘aggrediti’ combattendo l’evasione. Molte famiglie non hanno pagato le tasse. Se riuscissimo ad avere questo introito riusciremmo a pagare anche i mutui contratti per ripianare le casse comunali. L’operazione svolta ci permette di chiedere alla Corte dei Conti di chiudere la fase di predissesto e di poter quindi dal prossimo anno alleggerire il peso dei tributi imposti ai cittadini. Per ora siamo al pareggio di bilancio. La spesa globale è all’incirca di ventiquattro milioni di euro, le entrate più o meno si aggirano sulla stessa cifra. Per il pagamento dei debiti abbiamo accantonato, come per legge, 5 milioni 375mila euro per il piano di riequilibrio (14 milioni in tutto). Per la Rende Servizi di cui siamo riusciti a sanare le casse spendiamo ogni anno 3 milioni 750mila euro. Dal prossimo anno potremo iniziare a investire nel 2016 21 milioni di euro e nel 2017 38 milioni di euro e nel 2018 che scade il mandato circa un milione di euro per un totale di 60 milioni di euro che saranno spesi innanzitutto per viabilità, scuole e il cimitero”.
IL CONSIGLIERE PETRASSI ABBANDONA LA MAGGIORANZA E MIGRA ALL’OPPOSIZIONE
Il consigliere di maggioranza Petrassi di Rende Bene Comune non ha accolto di buon grado le iniziative contabili messe in atto dalla Giunta Manna. Eletto tra le fila della coalizione dell’attuale primo cittadino ha scelto di abbandonare la nave alzandosi e migrando all’opposizione. “Nego la fiducia al sindaco Manna. Rende – ha affermato mostrando il proprio dissenso nel corso dell’assise – è la Milano della Calabria e deve pretendere altri risultati. La città è oggi amministrata da burocrati che continuano a dire ai cittadini che non ci sono soldi. Nel frattempo tutti constatano l’inefficienza dei servizi comunali e il degrado che dilaga. Un esempio che racchiude l’immagine della gestione attuale è il ponte pedonale del parco fluviale Emoli chiuso da più di un anno. Abbiamo poco più di tre milioni di euro per fare tutto. Come una famiglia che guadagna duemila euro al mese e ne paga mille settecento di debiti costretta a vivere con poche centinaia di euro. Spremere i cittadini e le aziende che non pagano i tributi, anche a causa della crisi, non può essere la soluzione. Non possiamo spennare residenti ed imprenditori. Il sindaco Manna e la sua giunta sono al capolinea. Chiedo scusa ai cittadini che mi hanno votato riconoscendo di essermi illuso”.