Sarà necessario un interprete di Lingua dei Segni per garantire il corretto svolgimento del processo.
COSENZA – Udienza rinviata al prossimo 1 Luglio per il procedimento che vede coinvolte quattro persone affette da sordomutismo. In Calabria esiste solo un’esperta in LIS che è già stata nominata da Chiara Penna, il legale della vittima. Bisognerà quindi trovare un altro interprete fuori regione prima di iniziare a discutere davanti al gip Caliò la richiesta di archiviazione formulata dal pm. I fatti riguardano tre episodi di violenza sessuale denunciati da una venticinquenne sordomuta residente a Cosenza.
La giovane, che pare non abbia parenti residenti in città, rimasta sola in casa sarebbe andata a fare visita ad un amico ad Arcavacata. Suo marito, cuoco professionista, era da giorni in trasferta per lavoro e la donna, da tempo disoccupata, era andata in quell’appartamento per trascorrere qualche ora in compagnia. Un incontro piacevole trasformatosi con il trascorrere delle ore in un vero e proprio sequestro di persona. Alla ragazza viene all’improvviso sottratto il cellulare e nel momento in cui tenta di allontanarsi da casa si rende conto che la porta è chiusa a chiave. Sarà reclusa tra quelle mura per due giorni, senza poter urlare, ad assecondare le richieste del suo presunto stupratore. Si tratta di un trentenne rendese, anch’egli sordomuto, già indagato per maltrattamenti in famiglia (ai danni del padre e della madre) e lesioni personali e minacce (ai danni dell’ex fidanzata) procedimenti ancora in corso.
Approfittando della fiducia che la donna nutriva in lui l’avrebbe incastrata in una trappola dalla quale venne liberata su sue indicazioni solo dopo esser sottoposta a ripetuti abusi. I genitori del 30enne, entrambi sordomuti, risultano attualmente indagati in quanto in quelle 48 ore d’inferno avrebbero assistito alle violenze e al sequestro di persona senza intervenire in alcun modo a favore della ragazza. La giovane torna a casa sotto shock. A distanza di qualche giorno, però, il 30enne bussa alla sua porta convincendola ad aprire. Racconta che il marito, affetto a sua volta da sordomutismo, ha avuto un malore ed ha urgente bisogno di lei. Una scusa che avrebbe utilizzato per abusare nuovamente della ragazza. Al rientro del marito la venticinquenne confessa tutto e denuncia i fatti alle autorità, nonostante l’estrema difficoltà ad esprimersi.