“Questa vita avventurosa, dura e pericolosa ha prodotto, quasi miracolosamente, una letteratura fiabesca, per bambini, adulti e anziani, di una tenerezza indicibile”
RENDE (CS) – “È morto Luis Sepúlveda. Figlio di un anarchico andaluso fuggito dal franchismo, cileno, latino-americano, europeo, cittadino del mondo. Eterno ribelle, sempre dissidente, ha dedicato tutta la vita non poco avventurosa alla lotta per la libertà nostra e vostra“. L’assessora alla cultura del comune di Rende, Marta Petrusewicz, ha ricordato lo scrittore “Lucho” scomparso ieri vittima del COVID-19.
“La mia generazione lo ricorda, massiccio, bello e imponente, accanto a El Presidente, Salvador Allende. Incarcerato e torturato dagli aguzzini di Pinochet, liberato grazie alla mobilitazione di Amnesty International, incarcerato di nuovo, condannato all’ergastolo, esiliato, combattente in Nicaragua, militante ambientalista sulla nave “Greenpeace”. – Ha proseguito la storica – Questa vita avventurosa, dura e pericolosa ha prodotto, quasi miracolosamente, una letteratura fiabesca – per bambini, adulti e anziani – di una tenerezza indicibile.
A cominciare dal primo romanzo, scritto quando Sepúlveda era già quarantenne, “Il vecchio che leggeva romanzi d’amore”, e a continuare con storie di animali che ci parlano e ci insegnano: un gatto che insegna a volare una gabbiana (“Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare“), una balena che ci racconta in prima persona la sua storia (“Storia di una balena bianca raccontata da lei stessa”), un cane che insegna la fedeltà a un bambino (“Storia di un cane che insegnò a un bambino la fedeltà“), l’amicizia tra un gatto e un topo (“Storia di un gatto e del topo che diventò suo amico“), una lumaca che scoprì la lentezza (“Storia di una lumaca che scoprì l’importanza della lentezza”). Ha vissuto una vita piena”, ha concluso la Petrusewicz.