Il 12 febbraio 2018 in una villetta di Rende si consumò una tragedia: un triplice omicidio culminato con un suicidio, una intera famiglia sterminata. A togliere la vita alla moglie ed ai due figli fu Salvatore Giordano
RENDE (CS) – Le indagini svolte per oltre un anno dalla tragica vicenda non hanno portato alla luce elementi validi da ritenere che dietro il triplice omicidio culminato in un suicidio si celasse un’altra verità. Il pubblico ministero Domenico Frascino ha chiesto l’archiviazione del caso. Un caso che fece scalpore perchè la famiglia era molto conosciuta e Salvatore Giordano 57 anni, era per tutti un uomo buono e tranquillo. All’interno dell’abitazione furono rinvenute due pistole oltre i corpi di Salvatore, Francesca Vilardi di 59 e dei figli Giovanni e Cristiana di 25 e 28 anni. E poi il sangue che ricopriva le pareti, i corridoi e le stanze da letto come se fosse stata consumata una mattanza.
Una tragedia senza una spiegazione, un atto di follia, probabilmente, a cui neanche i parenti ad oggi possono dare una risposta. Risposta che la magistratura ha cercato. Ma non c’è un movente vero in tutta questa storia. Solo un terribile nemico, la depressione che avrebbe preso il sopravvento sulla mente di Salvatore. Rimane il dolore della famiglia e lo stupore di chi ancora li ricorda con affetto, increduli che in quella casa si sia consumato l’inferno mentre i genitori di Salvatore Giordano dormivano al piano di sopra ed i fratelli nelle abitazioni vicine. Nel silenzio si è consumata una tragedia e nel silenzio sono andati via.
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