La stazione radio disterà 26 metri dalle abitazioni, Università della Calabria e residenti preoccupati per le conseguenze dell’elettrosmog
RENDE (CS) – Ad Arcavacata si cerca una soluzione per tutelare residenti e studenti. Ieri una delegazione composta da cittadini, funzionari dell’Università della Calabria e tecnici dell’azienda cosentina che si occupa della progettazione del nuovo ripetitore Tim ha effettuato un sopralluogo in località Monaci. Telecom Italia intende istallare a Rende su una condotta dell’acquedotto Abatemarco a 26 metri dalle prime abitazioni, poco distante dal residence San Gennaro che ospita 200 persone, una stazione radio base per telefonia mobile alta 30 metri. Un’iniziativa che dall’avvio dei lavori, iniziati ad aprile, ha allarmato chi vive a ridosso della zona scelta per collocare l’impianto. Gli abitanti del quartiere non sono mai stati informati su ciò che le ruspe stavano scavando, i cartelli infatti sono stati apposti solo quindici giorni dopo la cantierizzazione dell’area. Solo allora si sono resi conto di quanto stesse succedendo.
Il comitato spontaneo No Antenna via Savinio, formatosi questa primavera, preoccupato dalle possibili conseguenze dell’elettrosmog si è quindi mobilitato per chiedere all’Università della Calabria di intervenire sul progetto. Dal suo canto il rettore dell’Unical Gino Mirocle Crisci ha offerto a Tim gratuitamente un altro terreno nei pressi del Polifunzionale su cui innalzare il ripetitore. Offerta inizialmente accettata da Tim, ma rifiutata senza alcun tipo di motivazione ufficiale dalla Inwit Spa (società del gruppo Telecom) che gestisce l’appalto. Il nuovo sito proposto dall’Università della Calabria è stato visionato ieri, si attende ora una risposta dalla Tim che qualora dovesse non accettare anche questa soluzione dovrà spiegarne alla cittadinanza le ragioni. Anche il sindaco di Rende Marcello Manna, che da mesi segue in prima persona la vicenda, spera che si possa addivenire ad una soluzione responsabile che tuteli il diritto alla salute dei rendesi e degli studenti dell’Università della Calabria.