L’azienda che domani inaugurerà l’impianto di produzione di biometano risponde ai residenti preoccupati dall’aggravarsi dei miasmi nell’area industriale di Rende
RENDE (CS) – Calabra Maceri e Servizi S.p.A. non ha gradito le esternazioni dei residenti preoccupati dall’aggravarsi delle esalazioni maleodoranti nella zona industriale di Rende dall’avvio dell’impianto di produzione di biometano. L’amministratore unico Attilio Pellegrino in merito all’annuncio dell’inaugurazione del biodigestore che avverrà domani alle 15:30, dopo un tavolo tecnico sul tema e uno spettacolo teatrale che si terranno al mattino, intende fare alcune precisazioni. “Si parla di puzza insopportabile e, addirittura si adombrerebbero problemi sanitari, utilizzando gravi e tristi parole come ‘tumore”, creando un pericoloso allarme del tutto infondato. Niente è più falso. Si diffonde panico nella popolazione e non se ne capisce lo scopo, – scrive in una nota Calabra Maceri riferendosi alle dichiarazioni dei residenti pubblicate ieri sul quotidiano QuiCosenza – o meglio si capisce che si vogliono a tutti i costi gettare ombre su un’azienda che negli ultimi anni ha dato prova di buone pratiche nella gestione nel ciclo dei rifiuti e che al momento rappresenta lo sbocco del trattamento dei rifiuti umidi nella regione Calabria.
Infatti, l’impianto di contrada Lecco di Rende è uno dei più moderni e funzionali d’Europa nella gestione industriale dei rifiuti urbani. In particolare, la sezione di trattamento e recupero della Forsu (Frazione Organica del Rifiuto Solido Urbano) con produzione di bio-metano prima e di compost ammendante per l’agricoltura poi, è la punta di diamante dello stesso e quanto di più moderno e avanzato ci sia oggi nel campo del recupero dei rifiuti. E’ l’economia circolare fatta pratica, con un rifiuto (la Forsu) che da un problema se inviata in discarica insieme al resto dei rifiuti, è diventata una grande opportunità ambientale prima ed economica poi. Infatti, il legislatore nazionale e sovranazionale ha avvertito questa necessità emanando il 02 marzo 2018 il decreto interministeriale che promuove l’uso del biometano e degli altri biocarburanti avanzati nel settore dei trasporti, in linea con quanto previsto dalle Direttive UE sulla promozione dell’energia da fonte rinnovabile.
Infatti, dal rifiuto organico costituito essenzialmente dagli scarti alimentari e di cucina che noi cittadini produciamo ogni giorno, e che ci viene raccolto direttamente a casa tre volte a settimana, attraverso un processo che prevede inizialmente un pre-trattamento per la separazione della parte organica dai sacchetti di plastica e da altri rifiuti impropri, che prosegue con la fase anaerobica in un apposito digestore che ‘digerisce’ la frazione organica e produce biogas che viene purificato fino a divenire bio-metano che viene immesso nella rete di trasporto Snam e raggiunge le stazioni di servizio per essere immesso nei serbatoi delle auto a metano, costituendo un ‘carburante di seconda generazione’, pulito al pari dell’elettrico prodotto da fonti rinnovabili. Il ‘digestato’ che è il materiale di scarico del digestore, opportunamente miscelato con legno, attraverso un trattamento ‘aerobico’ che dura circa 60 giorni, diventa un ammendante compostato (più comunemente chiamato ‘compost’) per l’agricoltura biologica, rilasciando nei terreni in cui viene utilizzato, le sostanze nutrienti che sostituiscono i concimi chimici.
Quindi è parte sostanziale dell’agricoltura biologica di cui si sente tanto parlare per la produzione di prodotti bio. È evidente che siamo di fronte ad un impianto che coniuga innovazione, grande rispetto per l’ambiente e occupazione, anche molto qualificata. L’impianto nel suo complesso, laddove necessario precisarlo, è autorizzato all’esercizio e applica il Piano di Monitoraggio e Controllo imposto dalle autorità che hanno rilasciato l’autorizzazione. L’Arpacal monitora in continuo la perfetta esecuzione di tutte le prescrizioni contenute nel provvedimento, e mai si è sforato uno solo dei parametri imposti. Anche i cittadini dell’area limitrofa all’impianto, che hanno avuto voglia di verificare di persona, hanno avuto modo di visitare ed apprezzare la gestione delle attività d’impianto, improntate sempre alla massima trasparenza e salubrità”.
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