Rende, il Tennis Club Rende fuori dall’impianto sportivo

A tuonare contro l’amministrazione Manna è il segretario Psi Rende Francesco Tenuta che ricorda come una parte della stessa struttura è stata interamente costruita dall’associazione

 

RENDE – «L’ultima, assurda decisione del governo Manna, di non rinnovare la concessione in proroga della gestione dell’impianto   “Sportivo” di Commenda di Rende alla storica associazione “ Tennis Club Rende” mortifica – e non poco – una intera storia sportiva che ha dato lustro all’intera città di Rende, alla provincia di Cosenza e alla Calabria tutta. L’associazione “Club Tennis Rende”, infatti, ha da sempre costituito un’ eccellenza sportiva della città di Rende. Ha sempre operato con abnegazione e professionalità, contribuendo a migliorare l’offerta sportiva – soprattutto tennistica – dell’intero territorio calabrese». E’ quanto dichiara il segretario Psi Rende, Francesco Tenuta.

«Manna e i suoi seguaci dovrebbero sapere che l’impianto sportivo di Commenda, in funzione dal 1975, è stato realizzato in sinergia tra il Comune di Rende e l’associazione sportiva dilettantistica “Tennis Club Rende”; che una parte della stessa struttura è stata interamente costruita dall’associazione; che quest’ultima ha sempre contribuito, anche attraverso cospicui investimenti,  a mantenere l’impianto nelle condizioni più efficienti per offrire alla città una adeguata offerta sportiva senza precedenti; che la stessa associazione ha sempre promosso lo sport a livello giovanile, militando nei campionati a squadra a livello nazionale degli Under e degli Over, nella Serie D, nella Serie C, nella serie B e, addirittura, nell’anno 1976/77, nella massima serie.

Non è un caso che la provincia di Cosenza sia sempre stata vicina all’associazione, mettendo a disposizione della stessa importanti risorse economiche per migliorare l’impianto e favorire la crescita sportiva. Oggi il “Tennis Club Rende” rappresenta, unitamente al “Polimeni” di Reggio Calabria, una delle più importanti realtà della Calabria e uno tra più importanti impianti del Sud Italia a livello tennistico.  Una importante realtà che, stranamente, l’amministrazione comunale oggi tenta di cancellare, attraverso un ridicolo bando di project financing, con scadenza il prossimo 10 ottobre. Il bando, infatti, esclude dalla partecipazione per la gestione dell’impianto di Commenda proprio le associazioni sportive dilettantistiche (Asd) e dunque, il “Tennis Club Rende”.

Non solo! Lo stesso bando mortifica le competenze, le capacità e le professionalità di tutti i gestori, sia vecchi che nuovi, escludendo dai requisiti per la gestione dell’impianto  la presentazione di un’adeguata offerta tecnica (un’ “anzianità” di attività di affiliazione a federazioni sportive; un’esperienza di gestione di impianti sportivi analoghi e un’organizzazione delle discipline sportive da praticarsi nell’impianto.) Ed allora perché si è inteso rinunciare alla offerta tecnica, che pure doveva accompagnare quella economicamente più vantaggiosa? Perché la si è ritenuta non più necessaria?  Perché si sono volute azzerare le competenze, le capacità, le professionalità di società sportive che, per anni, hanno contribuito a portare alla ribalta il nome della città di  Rende?

E ancora. Chi c’è dietro la nuova società che ha presentato il progetto di finanza e quali interessi ci sono?  Chi sono gli amministratori che si sono affannati  negli ultimi anni a costituire nuove società per la gestione dell’impianto? Non si comprende perché per l’affidamento di tale impianto sportivo sia stato creato un bando ad hoc. Del resto, in questi anni, l’amministrazione Manna è ricorsa – contrariamente ai bandi – agli affidamenti diretti o alle proroghe delle concessioni sportive senza battere ciglio.

Nel caso di specie, è evidente che la esclusione dell’associazione Tennis Club Rende dalla gestione dell’impianto sportivo di Commenda, sia dettata da motivi esclusivamente politici. E  così, evidentemente, non può essere. La revoca del bando – che noi socialisti auspichiamo – permetterebbe a Manna e ai suoi seguaci di recuperare un minimo di dignità e coerenza politica. Lo sport deve continuare ad essere promosso da chi ha dimostrato negli anni serietà, competenza e passione lavorando duramente per permettere alla città di Rende di poter usufruire di una rete di impianti in grado di offrire una articolata, concreta ed efficiente gamma di opportunità ludico-sportive».

 

 

 

 

 

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