Ciro Corona considerato un leader di R-Esistenza Anticamorra, sarà all’Università della Calabria il prossimo 23 aprile per presentare il libro “(R)esistere a Scampia. Da terra di camorra a terra di speranza”.
RENDE – Si terrà all’Università della Calabria il prossimo 23 aprile, nell’ambito del progetto scientifico-didattico Pedagogia della R-Esistenza, la presentazione calabrese della storia anticamorra di Ciro Corona, leader delle R-Esistenze Meridionali e fondatore a Scampia della più importante associazione antimafia del quartiere partenopeo. Il libro narra le tappe fondamentali della vita di Ciro Corona; un’esistenza intrecciata a quella di un quartiere difficile, disagiato e “occupato”, per anni, dalla camorra. Ma racconta anche il riscatto, l’impegno dal basso e i sogni dell’autore e dei suoi compagni, facendo emergere la voce viva e concreta di chi quotidianamente vive il territorio di Scampia e ne conosce la storia, le dinamiche, i problem e i reali cambiamenti.
L’obiettivo di questo importante incontro che si inserisce nel progetto scientifico-didattico Pedagogia della R-Esistenza, lo ha anticipato ai microfoni di Rlb, il prof. Giancarlo Costabile del Laboratorio di Pedagogia della R-Esistenza dell’Università della Calabria
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In anni d’impegno civile e sociale non sono mancati soprusi e minacce da parte della camorra, sia verso Ciro sia verso l’associazione da lui fondata: consegna di proiettili, danneggiamenti e intimidazioni. Tutte difficoltà che sono servite a costruire una rete territoriale di sostegno formata da magistrati, forze dell’ordine, associazioni, cooperative e volontari. Oggi a Scampia ci sono 120 associazioni che operano tra 80 mila abitanti. Ciro Corona è la “faccia bella di questa terra”, quella di tante altre persone pulite e sane che lavorano per il territorio. Raccontare la storia di Ciro significa narrare l’altro volto, la vera anima di Scampia, che non ha nulla a che fare con la “leggendaria Gomorra”.
I capitoli seguono alcune tematiche importanti, che si intersecano con episodi e con incontri che Ciro ha vissuto nella sua vita, le storie nella storia: l’infanzia rubata; l’adolescenza al limite; l’essere “cittadini di Scampia” oggi; le ancore di salvezza; i bracci di ferro con la camorra; la rete con le altre (r)esistenze meridionali.
Chi è Ciro Corona
E’ un figlio di Scampia. Ma di una Scampia diversa. Non di quella che siamo abituati a vedere nelle fiction spettacolarizzate, che narrano solo di boss della camorra violenti e dominatori assoluti delle vite delle persone. Ciro è nato (nel 1980) e cresciuto nel quartiere “famigerato” di Napoli. Non è diventato né un criminale né un affiliato della camorra. Si è laureato in filosofia e ha iniziato a lavorare per il cambiamento di Scampia.
Corona ha creato lo sportello anticamorra, nel municipio del quartiere, e nel 2008 ha fondato l’Associazione (R)esistenza, della quale è presidente. Tra le varie attività, l’associazione gestisce, dal 2012, il Fondo Rustico Amato Lamberti, bene confiscato alla famiglia camorrista dei Simeoli, il braccio imprenditoriale dei Nuvoletta e Polverino, corleonesi trapiantati a Napoli. In quasi dieci anni (R)esistenza ha compiuto passi importanti. Grazie al lavoro di Ciro e dei suoi compagni, molti ragazzi delle comunità minorili hanno avuto la possibilità di lavorare e di entrare in un circuito economico virtuoso. Nel 2013 Ciro Corona è stato insignito del Premio Borsellino per la legalità e nel 2017 del Premio Società Civile e Cultura per la legalità.