Nonostante le forze messe in campo dal Comune e da Calabria Maceri, la situazione nelle contrade che portano al centro storico ed in alcune zone periferiche, che evidentemente sfuggono all’attenzione dei controlli, resta critica e allarmante. Nascoste nella vegetazione decine di discariche a cielo aperto
RENDE – Non c’è alcuna giustificazione plausibile allo scempio che mostrano queste immagini. Ancor di più, non può esserci nessuna scusante per chi sta letteralmente contaminando questi luoghi. Incivili ‘nostrani’, o forse sarebbe il caso di chiamarli “barbari”, che in spregio a qualsiasi regola e senza nessun senso civico, pensano che tutto questo sia normale o appartenga al mondo dei civili. Fa specie provare a capire perché, qualcuno che vive sul territorio, decida di caricare rifiuti in macchina o su un camion, per poi scaricarli in mezzo al verde come se nulla fosse. E se da una parte il Comune insieme a Calabra Maceri, giorno dopo giorno spendono soldi e risorse per pulire e bonificare, installare telecamere e presidiare le zone a rischio, dall’altra parte “l’incivile” come un primitivo che va a caccia, migra e si sposta cercando nuovi posti da colonizzare per liberarsi della propria immondizia.
Un’intera collina ricoperta dai rifiuti
In questa ennesima discarica abusiva l’inquinamento ambientale è ancora più grave perché, proprio a Rende, c’è un’intera collina (siamo in contrada Coni Soprani) ricoperta da rifiuti di ogni tipo: ingombranti, pneumatici, elettrodomestici, materiali edili e scarti di lavorazione. Ma ci sono anche computer, monitor, sedie… Uno scenario indegno e mortificante per un territorio che sta provando a combattere questo triste fenomeno ma a quanto pare con scarsi risultati. Molti soggetti sfuggono infatti ad ogni controllo, e vista anche la tipologia di rifiuti (soprattutto elettrodomestici ripuliti dal ferro e dai cavi) si capisce bene come abbiano scelto la collina per smaltire materiali dopo averli accuratamente ripuliti con tutto ciò che si poteva recuperare… e magari riciclare.
La situazione più critica è proprio quella che si trova piedi del centro storico di Rende dove si snodano decine di contrade più o meno piccole, alcune molto conosciute altre meno. Contrada San Pietro, Vallone, Pila ma soprattutto contrada Monaci e Coni Soprani su, verso Noggiano. In ogni angolo è così. Dalle stradine rurali, alcune piene di buche, dove di notte non ci sono luci e diventano zone franche, spuntano gli sfregi alle colline ricche di oliveti, castagni e querce letteralmente vandalizzate dagli incivili che non si fanno scrupoli nel “liberarsi” dei rifiuti.
Stradine e sentieri che se non sei del luogo, fai davvero fatica a trovare. Anche noi, dopo le decine di segnalazioni arrivate in redazione, abbiamo avuto difficoltà nel muoverci e individuarle. Ma gli incivili le conoscono eccome e lo spettacolo che si è presentato davanti ai nostri occhi lascia poco spazio all’immaginazione. Tra quelle che possiamo tristemente ribattezzare le colline spazzature cumuli e cumuli di “monnezza” abbandonata persino lungo l’alveo del torrente Emoli.