Unical, aggredita da un branco di randagi. L’Ateneo luogo di furti, molestie e parcheggi selvaggi

I vigili urbani non intervengono per le multe e i cani randagi. Intanto l’Università taglia sulla sicurezza. Nessuno ne parla, tranne i ragazzi che vivono il campus.

 

RENDE – Dai continui furti ai parcheggi selvaggi, dalle molestie alla paura per la presenza di un branco di cani randagi. Risale a sabato scorso infatti, l’aggressione subita da una dottoressa che frequenta un corso di specializzazione, aggredita da un branco presente da mesi nella zona del polifunzionale all’interno dell’ormai ‘poco sicuro’ ateneo di Arcavacata. Il peggio è stato scongiurato solo grazie alla presenza di alcuni colleghi della donna che hanno messo in fuga i cani.Unical_Polifunzionale Sul posto però sono intervenuti i sanitari del 118 che hanno medicato la dottoressa e i vigili urbani di Rende ma, fatto strano, di questa vicenda non è emerso nulla. Nonostante il branco sia stato segnalato da tempo, i vigili urbani ‘competenti’ non avrebbero preso provvedimenti per la cattura dei randagi consentendo l’aggravarsi del randagismo nell’area con nuove cucciolate.

La donna, secondo la ricostruzione dei fatti, sarebbe stata seguita dal branco. Impaurita avrebbe iniziato ad affrettare il passo scatenando però la reazione dei cani e la loro aggressione. Ovviamente tutto è passato in sordina e nessuno si è preso la briga di prendere provvedimenti come la legge prevede e non… armati di bastoni. Sì perché la colpa di queste situazioni non è dei cani, randagi e affamati, ma del Comune e delle istituzioni che continuano a non voler fare il proprio lavoro nella gestione del randagismo che invece, ha delle regole ben precise ma che vengono puntualmente disattese dagli organi competenti. C’è infatti chi ha addirittura consigliato di camminare armati di bastone.

cani randagi unical

Parcheggi selvaggi e vigili che si rifiutano di intervenire

Ma a dire il vero sembrerebbe che nella zona universitaria i vigili urbani non vogliano proprio intervenire, sia per questi casi ma anche per elevare, ad esempio, sanzioni, multe e rimozioni di veicoli posteggiati in maniera selvaggia nell’ateneo. Secondo alcuni testimoni infatti, sono state numerose le chiamate di persone rimaste letteralmente intrappolate nei parcheggi per colpa di chi posteggia la sua auto un po’ come gli pare senza alcune regola o senso civico. Per questi, l’unica via di fuga è attendere, anche diverse ore, perché la polizia municipale non arriva.

Uno dei tanti casi ha visto protagonista un povero signore, rimasto bloccato con l’auto nei pressi della mensa di Ingegneria, dove i parcheggi selvaggi sono all’ordine del giorno. L’automobilista ha dovuto attendere oltre un’ora e mezza prima di poter uscire a causa di altri veicoli che ne avevano ostruito l’uscita. E nonostante la richiesta di intervento dei vigili urbani, competenti per territorio, dal centralino pare sia stato risposto con un diniego assoluto di intervento dei vigili nell’elevare sanzioni all’Università: “Senta, lei non mi dice cosa devo fare – avrebbero risposto dall’altro capo del telefono – e comunque noi abbiamo un ordine tassativo e all’Università non possiamo né fare multe né rimuovere auto”. Questa pare sia diventata una regola. Perché i docenti non possono mica ricevere le sanzioni se parcheggiano dove non dovrebbero, altrimenti poi si lamentano con i ‘vertici’: “Noi non abbiamo mai fatto un multa lì e mai ne faremo”. Nel caso del signore rimasto bloccato e impossibilitato ad uscire dal parcheggio sono dovuti intervenire i carabinieri su sollecitazione del servizio di vigilanza che non ha competenza a fare multe, ma può al massimo “redarguire” chi posteggia in maniera errata lasciando un biglietto sull’auto e sperando nel senso di civiltà e nel rispetto delle regole. Ma molti docenti si sarebbero anche infastiditi arrivando a prendersela, nonostante fossero in difetto, con chi invita a rispettarle. Loro, i docenti, quelli che ‘trasmettono’ il sapere e insegnano ai giovani del “futuro”.

Macchinette svaligiate di notte durante le feste

unical-di-notte-700x400Le misure per tutelare la sicurezza degli studenti sono insufficienti e i ragazzi che abitano nel campus ma anche chi lo frequenta, avrebbero più volte sollevato la questione. In molti si sono accorti che i dispositivi sono stati depotenziati. Da qualche tempo, e soprattutto nei periodi di vacanza e nei weekend, l’Unical diventa una vera e propria zona franca. Nel periodo natalizio sono state svaligiate tantissime macchinette di bibite e merendine e i carabinieri avrebbero addirittura fermato una persona, già nota agli inquirenti, mentre stava rubando da una macchinetta. Eppure questa notizia non è trapelata così come quella dell’aggressione della donna. Nonostante i tanti episodi, l’università avrebbe ridotto almeno del 50% il servizio di sicurezza (così come quello delle pulizie). I vigilantes si contano su una mano e certamente non possono da soli, garantire la sicurezza di un intero e vasto ateneo come quello di Arcavacata.

Il molestatore ‘ventenne’

Tra i casi inquietanti che hanno creato disagio tra le studentesse, spunta fuori quello del molestatore ventenne segnalato da un gruppo di ragazze al cubo 18 del Dipartimento di Lingue e Scienze dell’Educazione. In quest’ultimo caso una guardia giurata, sollecitata da una ragazza molestata, avrebbe fermato il giovane  segnalato anche all’Università. Secondo il racconto delle studentesse pare che il ragazzo avesse anche praticato dei fori nei bagni per spiare le ragazze mentre in altri casi le avrebbe addirittura palpeggiate. Si tratterebbe di un ventenne con alcuni disturbi. “C’è uno che ci segue nel bagno e sta chiuso per ore. Noi abbiamo capito e abbiamo anche messo i fazzoletti ai fori”. Il giovane, della provincia di Cosenza, è stato indicato da diverse ragazze quale autore di molestie ma nonostante le segnalazioni di chi addirittura  rinuncia ad andare al bagno, lui gira ancora indisturbato. Eppure il dipartimento è stato informato della presenza di questo giovane che infastidisce le studentesse.

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