RENDE – I due consiglieri d’opposizione Pino Munno e Spartaco Munno hanno scritto al sindaco di Rende, Vittorio Cavalcanti, in seguito alle numerose
lamentele dei genitori di bambini frequentanti la scuola di S.Agostino.
« L’area circostante la scuola elementare sarà soggetto, a breve, di una imponente edificazione privata», ci annunciano. « I genitori dei bambini descrivono la zona come la più caotica di Rende per via delle lunghissime code di traffico che si formano in prossimità della scuola in concomitanza dell’orario di apertura dell’edificio. Non esistono spazi per la sosta. Il piazzale antistante la scuola è stato di recente vietato alle auto per motivi di sicurezza. Così si parcheggia dappertutto: sui marciapiedi, sul cavalcavia dell’autostrada, su entrambi i lati delle strade. i genitori sono obbligati alle manovre e alle soste più spericolate pur di arrivare in orario. La situazione è talmente degenerata che il dirigente scolastico si è visto costretto ad avvertire le famiglie che dopo il decimo minuto di ritardo dei genitori rispetto al suono della campanella i bambini saranno affidati alle forze dell’ordine ». « Il sindaco è ancora in tempo per intervenire. Revochi le concessioni a Sant’ Agostino – scrivono Munno e Pupo – dove ci sono sempre state solo ville e abitazioni di due o tre livelli massimo, e faccia in modo che al posto dei palazzi vengano realizzati parcheggi, piazze e giardini pubblici ad uso degli utenti della scuola e degli abitanti della zona. Lo faccia prima che sulla vicenda, a difesa della pubblica incolumità e dell’ordine pubblico, si possa chiedere l’intervento degli ordini di controllo competenti. Altrimenti ha ragione a pensare che gli amministratori pensano solo ai palazzi e a distribuire concessioni edilizie per rendere ancora più invivibile e caotica la zona, con tutti i problemi alla pubblica incolumità che potrebbero aggiungersi con l’apertura di cantieri edili in un’area frequentata in prevalenza da bambini ». Ora non resta che aspettare la risposta dall’Amministrazione Comunale.