RENDE – Lavoratori precari e studenti in due anni di occupazione hanno trasformato l’ex succursale del liceo scientifico di via Panagulis da uno stabile in stato di degrado in un eccellente luogo di aggregazione.
Ne è nato nel cuore di Rende, a Commenda, uno spazio sociale capace di rispondere, gratuitamente, alle esigenze dei giovani del quartiere. Sala prove, yoga, palestra popolare, teatro, orti urbani, concerti, sala skate, cene sociali, presentazioni di libri, incontri, mostre, assemblee di lavoratori. Sono solo alcuni esempi di ciò che i ragazzi sono riusciti ad organizzare in quello che hanno battezzato come Sparrow. Ora la preside, Elisa Policicchio, vuole che tutto ciò sia smantellato al più presto. Sul caso si è già tenuto un incontro in Prefettura, dove gli attivisti non sono invitati a partecipare. I motivi di questa presa di posizione sono da ricercare nel fatto che, come afferma Manuela Perna militante dello Sparrow “sono stati stanziati per il Pitagora dei fondi europei che riguardano questa succursale e che ora vanno rendicontati. Qui si sarebbero dovuti svolgere dei laboratori multimediali tant’è vero che qui abbiamo trovato dei computer e lavagne destinati a queste attività che in realtà non sono mai state svolte, ma che appaiono ancora nel sito della scuola come se fossero ancora in itinere, probabilmente finanziati da PON e POR già incassati”. In merito la preside afferma che “le attività appaiono sul sito perchè è vecchio” e sostiene di voler far sgomberare lo Sparrow solo perchè “ho bisogno di aule. Ho avuto iscrizioni in surplus, e l’anno prossimo forse avremo bisogno di due classi in più”.
“Una è disponibile qui nella sede centrale – spiega Elisa Policicchio – l’atra è in condizioni precarie e diventerà inagibile. Io non voglio via Panagulis, voglio un aula”. Le idee dei giovani occupanti sono chiare ed hanno già proposto una soluzione alla dirigente scolastica. “Qui accanto c’è un’altra struttura scolastica – spiega Perna – abbandonata tra le sterpaglie più grande dello Sparrow con aule spaziose che potrebbero essere ripulite ed utilizzate strappandole al degrado. La preside in merito ci ha risposto che la Provincia non ha i soldi per ristrutturarla mentre lo stabile che noi occupiamo essendo stato rimesso in sicurezza e reso agibile con il lavoro dei nostri compagni, sarebbe da subito disponibile per accogliere gli studenti”. La versione della Policicchio è simile, ma nega l’abbandono in cui pare abbia vegetato per anni la succursale di via Panagulis. “La sede dove c’è il centro sociale – dichiara la Policicchio – era già stata ristrutturata, tinteggiata e pavimentata con i fondi FERS PON, ma era stata dichiarata inagibile dopo i lavori ed era stato vietato l’accesso agli studenti. Quindi al suo interno ho organizzato solo corsi di formazione, non è mai stata abbandonata, era utilizzata, le aule erano impraticabili di mattina, però al pomeriggio venivano utilizzate con corsi di inglese e informatica per adulti. Solo all’esterno c’era l’erbaccia dentro c’erano i corsi”. Non si spiega però perchè quando nel Maggio del 2013 il gruppo di ragazzi, che per mesi aveva monitorato lo spazio e dedotto che non era frequentato da nessuno, al suo interno trovò solo polvere, fogli sparsi per terra e banchi accatastati disordinatamente.
LA FOTO DELLO SPARROW E DELLA SCUOLA ABBANDONATA
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