RENDE – I dipendenti stavano ancora pulendo il locale quando hanno sentito il boato dei colpi di arma da fuoco.
A cadere nella rete delle intimidazioni, la discoteca Vanilla di contrada Lecco all’alba di ieri. I clienti erano tutti andati via da diverso tempo e i lavoratori stavano ultimando la chiusura, quando i malviventi si sono avvicinati all’esercizio e hanno iniziato a sparare. Quattro colpi di pistola. Quanto basta per frantumare una vetrina e rovinare una bella serata trascorsa in festa con gli studenti universitari. I carabinieri, intervenuti sul posto, non hanno potuto far altro se non cristallizzare un esposto contro ignoti. Il comandante Miele della compagnia di Rende sull’ipotesi che la ‘ndrangheta Oltrecampagnano stia alzando il tiro invoca prudenza. Si tratterebbe di un episodio circoscritto visto che non si registrano da anni a Rende intimidazioni a colpi d’arma da fuoco contro esercizi commerciali.
Il locale circa un anno fa era già stato preso di mira, presumibilmente dagli aguzzini del racket bruzio, che avevano lanciato un crick contro una vetrina lasciando di fronte la porta una bottiglietta contenente liquido infiammabile. Il titolare, nonostante il calibro della minaccia ricevuta, ha le idee chiare. “Ormai è successo – afferma- non c’è niente da fare. Purtoppo c’è chi cede e chi non cede. Noi i nostri soldi ce li sudiamo e non ci deve dire niente nessuno. La nostra paura non sono le minacce, ma la cattiva pubblicità che potrebbe ritorcersi contro di noi facendoci perdere clienti. Speriamo di non dover subire anche questo pegno. Sarebbe gravissimo perchè saremmo costretti a chiudere. E qua sono almeno 30 le famiglie che vivono con il nostro lavoro”.