Meetup Cosenza e Oltre dopo l’accordo sulla metropolitana leggera, domanda: “Non sarà mica, l’intento di Occhiuto, un intento di scambio di concessioni di opere pubbliche?”
COSENZA – “Realizzare la metropolitana leggera Cosenza-Rende sul percorso di Viale Parco, significa abbattere due importanti arterie urbane e ripristinare uno sventramento della città attraverso la ricostituzione di un vecchio confine. Una città senza confini di separazione tra centro e periferia: questa era la visione di città che ispirò la realizzazione di Viale Parco.” Così si legge in una nota del Meetup Cosenza e Oltre, a seguito dell’accordo stipulato ieri, per la costruzione della Metrotranvia. “Un nuovo asse – continua la nota – viario realizzato attraverso l’abbattimento del vecchio tracciato ferroviario, che ha permesso di far uscire i quartiere ghettizzati di Via Popilia dal loro isolamento unendosi alla città. Siamo contrari allo sventramento della città per costruire magari, opere inutili e fantasiose, come un museo senza reperti storici e archeologici e un’ovovia costosissima. Opera, quest’ultima, che di certo non servirà alla riqualificazione dell’area del centro storico, alla sua messa in sicurezza, alla ristrutturazione dei fabbricati potenzialmente recuperabili e al rifacimento della rete fognaria e idrica. Ma ormai è chiaro che questo al nostro sindaco non interessa.
L’incontro con il presidente Oliverio a Piazza dei Bruzi, per firmare l’accordo sulla costruzione della metro, forse finalmente metterà in luce il perché dell’atteggiamento altalenante sulla realizzazione di questa costruzione da parte del sindaco. E’ comunque evidente che l’interesse primario di Occhiuto non è certo quello di evitare un progetto che appare immediatamente inutile e sconveniente e che rischia di pregiudicare l’assetto urbanistico della città. A questo punto la domanda nasce spontanea: non sarà mica, il suo, un intento di scambio di concessioni di opere pubbliche? Un modo per reperire fondi che mancano nelle casse comunali? Costruire opere pubbliche per rifocillare l’economia e il lucro del cemento attraverso opere vane e anche a dir poco fantasiose? Il sospetto della pratica del “io do una cosa a te se tu dai una cosa a me” non pare per nulla insensato. Se tutto ciò fosse vero le scelte politiche di Occhiuto non sono studiate per il benessere di tutti ma solo per il tornaconto di pochi. Ci chiediamo infine: quali saranno i ritorni economici, i costi di gestione e il livello attrattivo di questi contenitori in una città che si va chiudendo? Quale sarà la viabilità alternativa quando aprirà il cantiere di Viale Mancini? Quale il livello di congestione ed inquinamento quando risulteranno percorribili solo via Reggio Calabria e via XXIV Maggio? Ne vedremo delle belle!”