RENDE – Una residenza teatrale che si propone come centro culturale attivo e produttivo, dove l’arte – teatrale, musicale, coreutica e non solo – trova spazio per sperimentare, riflettere, manifestare, formare. Il Piccolo Teatro dell’Unical, una delle 9 residenze teatrali regionali (il progetto del capofila Teatro Rossosimona, in partnership con Libero Teatro, è vincitore del bando regionale per l’avvio del Sistema Regionale delle Residenze in Calabria)
promette, col suo ricco e articolato programma, di creare un centro culturale solido che «non punta ai grandi avvenimenti – come ha spiegato durante la presentazione alla stampa, Lindo Nudo, il direttore artistico – ma che possa avere una reale ricaduta sul territorio, coinvolgendo diverse figure professionali e andando ad agire su nuovi pubblici» grazie agli spettacoli dedicati alle scuole, ai laboratori dedicati a figure professionali dello spettacolo (Il macchinista di scena, L’organizzatore teatrale, Il fonico a teatro e nella musica, L’attore drammaturgico di Sé).
Un progetto ambizioso che punta su concetti spesso estranei alla produzione cultuale locale, quali collaborazione e coinvolgimento: «abbiamo cercato di coinvolgere quante più figure professionali possibile – ha continuato Nudo – cercando di dare opportunità a giovani compagnie, a tecnici capaci, cercando di allargare la partecipazione all’intera regione e alle diverse discipline che necessitano di spazi di visibilità, dunque non solo il teatro, ma anche la danza, la musica, la fotografia». Per quanto riguarda il teatro, oltre ai laboratori, ai matinee per le scuole e le pomeridiane per l’infanzia, la bella rassegna “Il piacere della democrazia” (15 novembre – 13 dicembre) è dedicata al teatro civile e denota particolare attenzione alla drammaturgia contemporanea calabrese con produzioni de Les Enfants Terribles, Zahir, Scenari Visibili, Teatro Rossosimona, Manachuma e diversi altri.
«Un progetto – ha spiegato l’assessore allo Spettacolo di Rende, Cesare Loizzo – che va ad arricchire il vasto sistema culturale della città di Rende, puntando sulla produzione culturale e non solo sul consumo, coinvolgendo nuovi pubblici, come gli studenti delle scuole, con il fine appassionare le nuove generazioni e formare gli spettatori di domani». La residenza, insomma, trova il favore di istituzioni e operatori culturali (erano in tanti alla presentazione) e si presenta come il teatro per l’area urbana, una vocazione e una provocazione per un «territorio che ha 8 teatri – ha raccontato il sindaco di Rende, Vittorio Cavalcanti – e che necessita di politiche culturali condivise, con un unico cartellone utile ad intercettare risorse anche più importanti»” e a non disperdere pubblici ed energie. «Vediamo ancora resistenze – ha sottolineato – ma nell’opinione pubblica, l’idea di area urbana va avanti».