Carceri e sovraffollamento, Demoskopika: ‘migliora la situazione in Calabria’

RENDE (CS) – Una ricerca dell’Istituto Demoskopika che ha elaborato gli ultimi dati del Ministero della Giustizia evidenziando un buon andamento sui dati parziali al 30 giugno 2014.

La Calabria infatti, con 2.589 detenuti, ospiterebbe meno detenuti rispetto alla capienza delle carceri. Nel 2013, il sistema penitenziario calabrese ha ospitato oltre 2.600 detenuti a fronte di una capienza pari a 2.500 unità generando una tasso di sovraffollamento del 6,9%, inferiore alla media nazionale al 31,1%. Nei primi sei mesi del 2014, migliora significativamente la situazione delle carceri calabresi: con un tasso negativo, pari all’1,4%, la Calabria è tra le uniche quattro regioni italiane a contribuire ad una riduzione del tasso di sovraffollamento del sistema penitenziario nazionale. Un andamento più rilevante se confrontato con l’anno precedente: su 13 istituti penitenziari calabresi, circa il 70% ha ospitato più detenuti di quanti avrebbe potuto.

 

Su una popolazione carceraria regionale, pari complessivamente a 2.653 detenuti, le persone ospitate in più sono 172 determinando un tasso di sovraffollamento rispetto alla capienza regolamentare di 6,9 punti percentuali. “In questo primo semestre – commenta l’economista Raffaele Rio – la situazione del sovraffollamento nelle carceri calabresi mostra segnali di significativo miglioramento. I dati elaborati da Demoskopika si riferiscono sia al 2013, anno in cui è possibile disporre anche del censimento dei detenuti e delle capienze per singolo Istituto penitenziario, e sia al 2014 perché ci consentono, con un dato aggiornato al 30 giugno 2014, di osservare un rilevante miglioramento nell’organizzazione di accoglienza del sistema penitenziario calabrese con una percentuale addirittura negativa del tasso di sovraffollamento pari all’1,4 per cento. In altri termini, la Calabria ospiterebbe meno detenuti rispetto alla capienza delle carceri”. “Il 2014, dunque, se la capienza degli istituti non è sovrastimata – conclude Raffaele Rio – potrebbe essere per il sistema penitenziario regionale, l’anno della svolta”. Uomo, adulto, sposato e con una basso livello di istruzione: e’ questo l’identikit, secondo l’Istituto Demoskopika, del detenuto in Calabria.

 

I detenuti in Calabria, al 30 giugno 2014, sono 2.589: 2.533 gli uomini, 56 le donne, 302 gli stranieri, 24 i detenuti presenti in semilibertà e un costo medio giornaliero pari a 125 euro. Secondo i dati disponibili, inoltre, 1.347 sono i detenuti presenti condannati, con almeno una condanna definitiva, per pena inflitta pari al 52,1% della popolazione penitenziaria regionale di cui 74 condannati all’ergastolo. Ben 51 sono gli analfabeti in carcere, 40 i detenuti privi di titolo di studio e 356 hanno solo la licenza elementare. In totale, inoltre, sui 1.816 detenuti di cui si conosce il grado di istruzione, ben 1.031 sono i detenuti con licenza di scuola media inferiore, 20 con diploma di scuola professionale, 286 con diploma di scuola media superiore e 32 con la laurea. In relazione all’età, infine – secondo le elaborazione dell’Istituto Demoskopika – la maggior parte dei detenuti presenti negli istituti penitenziari calabresi si colloca nella fascia che va dai 35 ai 60 anni: 1.555 persone pari al 60,2% sul totale.

 

A seguire i giovani dai 18 ai 35 anni, 854 detenuti (32,9%) e gli over 60, 180 detenuti (6,9%). E, ancora, per quanto riguarda lo stato civile, 1.197 detenuti sono sposati, 798 sono celibi e nubili, 111 separati legalmente, 281 sono i conviventi, 38 i vedovi e, infine, 38 sono i divorziati. Migliora la situazione del sovraffollamento del circuito penitenziario calabrese e contribuisce, in modo significativo, al risultato complessivo dell’Italia che passa dal 31,1% del 2013 al 17,5% del 2014. Soltanto quattro, infatti, le regioni che, al 30 giugno 2014 secondo una elaborazione Demoskopika sui dati aggiornati del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria, presentano un dato in controtendenza rispetto al tasso di sovraffollamento, ossia a quanti detenuti vengono ospitati rispetto alla capienza regolamentare di ciascun istituto penitenziario: Calabria con 2.589 detenuti presenti a fronte di una disponibilità di 2.626 posti ed un conseguenziale tasso di sovraffollamento di -1,4 punti percentuali, Sardegna con 1.967 detenuti ospitati rispetto a una capienza regolamentare pari a 2.427 posti (tasso di sovraffollamento pari a -19%). A seguire, il Trentino Alto Adige con 348 presenze rispetto ai 509 posti disponibili (tasso di sovraffollamento pari a -31,6%) e, infine, la Valle d’Aosta con 144 detenuti presenti a dispetto dei 180 posti disponibili (tasso di sovraffollamento del -20%). Sono nove gli istituti penitenziari calabresi che superano la capienza regolamentare definita dal Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, pari al 69% sul totale complessivo regionale.

 

Il tasso più alto di sovraffollamento della regione si registra nel carcere di Reggio Calabria “Panzera” che ospita 109 detenuti in più, con un tasso di sovraffollamento addirittura del 73,2%. Seguono gli istituti penitenziari di Paola che accoglie ben 289 detenuti a fronte di una ricettività pari a 172 posti (tasso di sovraffollamento del 68%), Lamezia Terme con 50 detenuti presenti rispetto ai 30 previsti (tasso di sovraffollamento del 66,7%) e Palmi che ospita al suo interno circa 80 detenuti in più rispetto ad una ospitalità regolamentare di 140 unità (tasso di sovraffollamento 55%). Con una percentuale di sovraffollamento inferiore al 40% si collocano gli istituti di Cosenza (39,7%) con 292 detenuti presenti a fronte di una capienza regolamentare di 209 posti disponibili, Castrovillari (33,6%), Locri (30,1%), Rossano (25,2%) e Vibo Valentia (15,7%). Sul versante opposto, nel carcere più capiente calabrese, Catanzaro “Ugo Caridi”, i detenuti sono 466 a fronte di una ricettività pari a 617 unità (-24,5%). E, inoltre, ospitano meno detenuti di quanti ne potrebbero accogliere Crotone (-93,3%), Reggio Calabria “Arghillà” (-56,7%) e Laureana di Borrello (-23,5%).

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