Il Consorzio Valle Crati dal 1° luglio non garantirà più il servizio di depurazione, restituendo l’impianto di C.da Coda di Volpe del Comune di Rende e le connesse reti fognarie ai Comuni consorziati.
RENDE (CS) – Pesa come un macigno nell’agglomerato Cosenza-Rende la decisione del Consorzio Valle Crati di restituire dal prossimo 1° luglio l’impianto di depurazione di C.da Coda di Volpe del Comune di Rende e le connesse reti fognarie ai Comuni consorziati, in riferimento ai territori di loro competenza, se non verrà approvato e sottoscritto il Contratto di Servizio per il comparto fognario-depurativo. Tale decisione era stata già da mesi comunicata dall’Ente consortile, anche in sede prefettizia, in quanto non era più possibile procedere nell’esecuzione del servizio di trattamento dei reflui visti non solo gli ormai cronici ritardi dei pagamenti da parte dei Comuni collettati quanto l’impossibilità di programmare gli interventi di natura tecnica e di proseguire l’iter del finanziamento riconosciuto con Delibera CIPE n. 60/2012, a causa della mancata approvazione del Contratto di Servizio da parte di molti dei Comuni beneficiari.
Ed a confermare l’essenzialità di questa decisione consortile è stata proprio la Prima Sezione della Corte Suprema di Cassazione, la quale con sentenza, pubblicata ieri, conferma quanto negli ultimi tempi sostenuto dal Consorzio Valle Crati e cioè che “il pagamento dell’esercizio del servizio pubblico di trattamento dei rifiuti solidi e liquidi del Comune consorziato è necessaria la sottoscrizione di un autonomo e distinto contratto (la cui approvazione compete in via esclusiva al Consiglio comunale) in cui siano specificate le reciproche obbligazioni e le modalità di pagamento nel rispetto delle norme sulla contabilità pubblica”.
Non si deve trascurare, a tal proposito, che la questione inerente l’assenza di Contratto di Servizio per il comparto fognario-depurativo è un’altra delle illegittimità perpetrate dalle vecchie gestioni consortili evidenziata più volte dai rappresentanti della gestione nuova; fino al 2013, infatti, nessun Organismo consortile aveva mai preso in considerazione l’indispensabilità dell’approvazione e della sottoscrizione del Contratto di Servizio. La nuova governance consortile, invece, ha avviato un’inversione di tendenza che ha visto il ripristino della trasparenza e della legittimità nella conduzione del Consorzio Valle Crati; difatti, a partire dall’amministrazione del Presidente Avv. Maximiliano Granata fino ad arrivare alla corrente del VicePresidente Avv. Luigi Ripoli gli Organismi consortili hanno assiduamente richiamato l’attenzione dei Comuni sull’imprescindibile necessità di dotarsi di un Contratto scritto che disciplinasse le modalità di erogazione del servizio fognario-depurativo al fin di rendere legittimo ogni intervento di gestione e di manutenzione e straordinaria da effettuare sugli impianti fognari e di depurazione delle acque reflue urbane.
La questione è finita per più volte sul tavolo della Prefettura di Cosenza che ha sostenuto la causa e che ha svolto un rilevante ruolo di mediazione con i Comuni inadempienti rispetto all’approvazione del Contratto di Servizio, anche al cospetto delle Organizzazioni Sindacali e della società Geko s.p.a. che hanno prestato il loro valido contributo. Peraltro la stessa società Geko s.p.a. ha dichiarato di poter assicurare la gestione solo fino al prossimo 1° luglio, nel caso di perdurata assenza di Contratto di Servizio. Decise le parole del VicePresidente Avv. Luigi Ripoli, rappresentante in Consorzio del Comune di Montato Uffugo, il quale ha dichiarato: “La nostra linea di indirizzo politico-amministrativa è costantemente ispirata alla trasparenza ed alla legittimità degli atti e delle procedure nonché all’osservanza della normativa vigente; per tale ragione stiamo, ormai da molto tempo, convogliando i nostri Comuni verso la sottoscrizione del Contratto di Servizio e la nostra azione, d’ora in poi, sarà ancora più determinata.
In virtù del contenuto della recentissima Sentenza della Corte di Cassazione, infatti, ci sentiamo autorizzati ad essere duri nei confronti dei Comuni che non sottoscrivono il Contratto di Servizio, nei confronti dei quali non potremo più garantire il servizio di depurazione se dovesse permanere la loro inadempienza, mentre sarà regolarmente fornito il servizio fognario-depurativo ai Comuni che avranno ottemperato a tale obbligo. Mi sento in grado sin d’ora, però, di affermare che, dopo anni di intenso lavoro e di numerose interlocuzioni, abbiamo fatto negli ultimi tempi, grazie anche al sostegno della Prefettura di Cosenza ed alla condivisione del problema da parte della società Geko s.p.a., grandi passi avanti che dovrebbero condurci ad ottenere la sottoscrizione del Contratto di Servizio del comparto fognario-depurativo entro il prossimo mese di aprile con la quasi totalità dei Comuni interessati al fine di continuare a garantire un servizio di depurazione improntato su criteri di assoluta efficienza ed efficacia, motivo di vanto dell’intero comparto regionale”.