RENDE – Quattro anni per ricostruire un viadotto da 35 metri. Un massacro per i negozianti di via Verdi.
Abbattuto nel 2010 per un cedimento strutturale, il ponte Surdo è pronto da giorni, ma non vi si puo’ ancora transitare. Una beffa per residenti, commercianti e per tutti coloro che vivono, quotidianamente, il disagio della gingana che si è costretti a percorrere in auto per attraversare il tratto di strada interrotto dai lavori. Indiscrezioni ipotizzano che il ponte verrà inaugurato tra sabato e domenica. A ridosso delle elezioni. Non si esclude però che questo possa invece avvenire dopo il ballottaggio, per coronare la vittoria dell’erede del ‘Principato’. A Marzo il commissario Valiante dichiarò, sulle nostre colonne, che la riapertura sarebbe avvenuta, al massimo, entro la fine di Maggio. Ma probabilmente non aveva considerato la tornata elettorale d’Oltrecampagnano. Per ripristinare il ponte su via Verdi la provincia di Cosenza ha stanziato due milioni di euro, mentre il Comune di Rende, come affermò l’ex assessore ai lavori pubblici Gallo, non ha sborsato più di 150mila euro. A fronte di ciò, i negozianti hanno registrato il calo del 70% delle vendite a cui il municipio ha risposto con l’esonero dal pagamento delle tasse sui rifiuti, ma non sull’esposizione delle insegne. Gli abitanti del quartiere hanno invece subito anni di black out per i cavi tranciati, polvere, miasmi da fognature che sgorgavano dal cemento e lotte burocratiche affinchè il progetto, che inizialmente prevedeva la chiusura della rampa d’accesso ai garage, fosse modificato. Ora la luce, nel buio delle urne.