Voglio condividere oggi un post messo su Facebook dall’onorevole Franco Laratta per associarmi alle sue preoccupazioni, anche se vanno “controcorrente”: “Poi quando leggi una notizia così, ti rendi conto dei guasti che ha fatto la televisione!
“Troppo entusiasmo dalle 600 fans: il “tronista” di Maria De Filippi finisce schiacciato contro la vetrina di un centro commerciale a Rende”! Emanuele Trimarchi è stato ospite di un locale nell’area urbana cosentina. Ma lui e il suo staff hanno riportato diversi lividi, rischiando di finire schiacciati contro una vetrina, mentre la loro auto è stata danneggiata dopo la ressa di oltre 600 ragazze che lo hanno assalito”! Certo, qui non si vuole assolutamente condannare nulla ma, permettetemi di esprimere il mio rammarico per l’”attaccamento” morboso, a ragazzi in “vetrina”, “gonfiati” solo dal piccolo schermo e dalla rincorsa all’audience. Posso capire un clima di festa e di accoglienza ma non certo l’”adorazione” ad un “Dio” a dir poco effimero. Nostro malgrado, in questa nostra società ormai “malata” la cosa che più deve preoccupare è che i nostri figli hanno preferito “acclamare” il “figlio della pubblicità” dandogli valore assoluto. Ma sono questi i valori della famiglia di oggi, quelli della scuola ed anche della chiesa e, perché no, della politica? Giusto per precisare: non è una colpa se piace il “tronista” o il Grande Fratello. Quello che preoccupa è prenderli ad “esempio” di vita.