Impeachment. Questa parolona che oggi sta scandalizzando i partiti.
Impeachment: questo termine inglese che si è messo in bocca Grillo per denunciare, si pensi un pò, l’inosservanza al dettato della Costituzione da parte del Presidente della Repubblica. Ma, cosa significa impeachment? Dall’inglese “imputazione”, solo “mettere in stato d’accusa”. Vi chiederete cosa può centrare questo con la nostra Regione, le Province e con i nostri Comuni? Presto detto. A parte il termine applicabile ai Capi di Stato, in Italia i precedenti sono con Leone, Scalfaro e Cossiga, mi sono chiesto se, allargando il capo d’accusa agli amministratori pubblici, Presidenti di Regione, di Provincia, Sindaci, amministratori delle Asp eccetera… chi rimarrebbe in piedi? Non c’è un giorno che un presidente di Regione non sia sotto accusa e, soprattutto i Sindaci, ultimo “baluardo” dello Stato sul territorio, continuano ad essere nell’occhio del ciclone eppure, restano in “piedi”. Certo parliamo dell’eccesso. Forse il paragone nemmeno regge ma, permettetemi, il danno dell’amministratore periferico, è uguale o, forse anche maggiore, rispetto a quello politico del Capo dello Stato, così come concepito dalla nostra Costituzione oggi in Italia. Allora, estendiamo il reato di impeachment anche agli amministratori locali e, saranno veramente pochi quei comuni che resteranno a galla. Del resto le Commissioni d’accesso negli enti pubblici o le commissioni parlamentari contro la mafia non rappresentano altro che una messa in stato d’accusa: l’impeachment.