Questa volta la Calabria non è ai primissimi posti, almeno per quanto riguarda la “pirateria” stradale.
Secondo i dati pubblicati dall’Osservatorio il Centauro Asaps, Lombardia ed Emilia guidano la triste classifica del 2013. Una classifica che, probabilmente ci colloca adesso ai primi posti per il 2014 anche perché, ricorderete, l’anno si è aperto con il grave incidente sull’autostrada fra Montalto e Rende, che è costato la vita a due persone, madre e figlia. Qui l’investitore si è costituito dopo qualche giorno. Ma, i dati, rispetto a questo fenomeno di investire la persona e scappare o solo provocare un incidente e non prestare soccorso, purtroppo sono preoccupanti: rasentiamo i mille, per la precisione 973. In questi incidenti che, ripetiamo sono solo quelli relativi ai pirata della strada, sono morti ben 114 e 1.168 sono rimaste ferite. Se rispetto al 2012 cala il numero delle vittime (erano 130), di contro sale quello del pirati della strada che rimangono impuniti: “nel 2013 è stato smascherato il 55,8%, mentre il 44,2% resta ignoto. L’anno precedente il 59,7% dei pirati della strada erano stati poi individuati. In generale, sulle 973 inchieste aperte, 543 hanno condotto all’identificazione del responsabile, arrestato in 146 occasioni (26,9%) e denunciato a piede libero in altre 397 (73,1%)”.
Il rapporto dell’Asaps continua con dati interessanti: “Sugli incidenti stradali è importante l’incidenza dell’alcol e delle droghe: ne è stata accertata la presenza in 112 casi (20,6%), ma è un dato da arrotondare decisamente in eccesso visto che il risultato è relativo solo ai casi in cui è stato possibile fare un test in tempi ragionevoli, all’interno delle indagini che hanno poi portato a un responsabile. Spesso le forze di polizia identificano l’autore dopo ore o giorni dall’evento, quando non è più possibile trovare tracce di sostanze stupefacenti. Il 25,2% dei 543 pirati identificati è risultato essere straniero. Sono stati invece 122 gli stranieri vittime di incidenti causati da pirati, pari al 12,5% del totale fra feriti e deceduti. L’83,6% degli atti di pirateria – 813 contro 160 – avviene di giorno”. Un altro dato diventa interessante, nella maggior parte il pirato è un uomo tra i 18 ed i 44 anni. Un dato allarmante che purtroppo seppure presentato con la crudeltà che merita, non accenna a diminuire. Le colpe, certo dei responsabili diretti del crimine ma, anche dei genitori che, noncuranti affidano le loro macchine ai neo patentati rispondendo poi direttamente del reato. E’ la superficialità che continua a d uccidere. L’”arma”, nella maggior parte dei casi è in mano a giovanissimi imbottiti di pasticche e di alcol. Le loro vittime bambini, genitori, anziani e ignari passanti che escono da caso con altri obiettivi che quello di morire per mano di un miserabile che nemmeno si ferma.