Ci sono una serie di iniziative che sono abbastanza condivisibili e che, molto spesso, sono scartate di “principio”.
Ne leggo una che viene segnalata da “cronaca del gusto”, per la Sicilia ma che potrebbe essere estesa, sicuramente anche alla Calabria ed alla provincia di Cosenza. L’iniziativa parla di “Spremute di arance a un euro nei bar”. Questo permetterebbe di valorizzare le arance della Piana di Sibari ed oltre evitando ai produttori, per mantenerne il prezzo, magari di schiacciarle sotto le ruspe. Sarebbe una bella promozione della nostra agricoltura e dell’immagine dell’intera regione. Oggi, una spremuta, nei bar, la paghiamo almeno tre euro e, magari fatta con arance importate. L’iniziativa ci fa capire che non bisogna guardare a grandi cose, pensare strategie che non appartengono alle tradizioni ed alla cultura locale, investire milioni di euro per cose che non lasciano nulla. Pensate se la “spremuta ad un euro”, fosse estesa anche ai bar e ristoranti di calabresi sparsi in Italia ed all’estero, che promozione sarebbe per i nostri agrumi. Ed invece ci accontentiamo di lasciarli marcire per terra, pagando le ruspe per schiacciarli. Come per le arance, molti altri potrebbero essere i prodotti ad autopromuoversi e, con un po’ di fantasia e di studio, una promozione di questa natura potrebbe essere “applicata” anche alle opere d’arte ed alle bellezze della nostra regione. Quello che bisogna promuovere è la nostra produzione, la nostra cultura. La Calabria, infatti, non ha nulla da invidiare a nessun altra Regione d’Italia ma, non si sa perché guardiamo sempre altrove per “ridurci” a scimmiottare cose che non ci appartengono.