Lezioni ed elezioni tra la creolina, occupato il Liceo Pitagora. La preside: “Un amico mi ha detto che non è pericolosa”

Dopo che due studenti avevano avvertito dei malori, in blocco si sono rifiutati di entrare a scuola. Nel frattempo si sono svolte le elezioni con circa 60 votanti su un totale di 1000 alunni.

 

RENDE (CS) – La preside del Liceo Scientifico Pitagora di Rende è uno dei dirigenti scolastici che ha molto apprezzato la riforma della Buona Scuola di Renzi. Elisa Policicchio, che dirige anche l’Istituto Tecnico Commerciale Pezzullo di via Popila, non ha dubbi sulla natura della protesta in corso da circa una settimana. “Sono dei maleducati, – tuona parlando dei suoi alunni che da ieri hanno occupato uno dei due stabili della scuola – degli esagitati. Sto sollecitando carabinieri e polizia affinché li sgomberino e ho già sporto denuncia contro di loro. Stanno occupando suolo pubblico e hanno interrotto un pubblico servizio senza alcun motivo. Saranno puniti. Se non procederanno le forze dell’ordine sicuramente lo faremo noi a livello disciplinare. Non è repressione. Questa è una scuola democratica”. Eppure è proprio per la mancanza di democrazia nelle elezioni dei rappresentanti di classe e d’istituto che i ragazzi del Pitagora hanno inteso protestare. E nonostante le minacce della dirigente scolastica, che continua ad intimare lo sgombero senza dar loro alcuna possibilità di dialogo, gli studenti restano nel plesso B.

 

La loro protesta è iniziata Giovedì 27 Ottobre quando ignoti hanno gettato della creolina nella scuola, ma la dirigente non ha inteso bloccare le lezioni. Anzi. Il giorno successivo all’interno dello stesso stabile, bonificato secondo la preside con un”apposita macchina” in soli quarantacinque minuti, si sono tenute le elezioni dei rappresentanti degli studenti e dei genitori. A votare su un totale di circa 1.000 alunni sono stati circa in 60. Gli altri, dopo che due studenti entrati per pochi minuti nella scuola avevano avvertito dei malori (un sedicenne pare abbia avuto un improvviso attacco d’asma) si sono rifiutati di entrare nello stabile. Alla sera hanno chiesto alla preside con una mail perchè non avesse avvertito l’ASL e la stessa ha affermato che non era necessario. “Alle 7.15 – spiega Policicchio – hanno trovato la creolina e ho fatto pulire tutto subito. Ho chiamato un mio amico che lavora per l’ASL e in via informale è venuto e mi ha detto che non c’era nessun pericolo per i ragazzi. Alle 8.10 è quindi suonata la campanella, come di consueto, per l’inizio delle elezioni. Ne avevano gettata solo una piccola quantità vicino alla finestra di un’aula e quegli studenti sono stati spostati nei laboratori. Io che soffro di allergia agli occhi non ho avvertito alcun fastidio. Ed il giorno dopo ho fatto sì che le elezioni si svolgessero regolarmente. Se non sono voluti entrare per votare sono fatti loro. Secondo me hanno occupato perchè non sono stati eletti”.

 

Gli studenti raccontano che le cose sono andate diversamente. “La preside non l’abbiamo vista – afferma uno degli occupanti – nè il giorno della creolina né il giorno delle elezioni. Il liquido è stato sparso su entrambi i piani e in tutti i corridoi. L’aria era irrespirabile, la puzza si sentiva da fuori. Anche i genitori che sono venuti a votare al pomeriggio si sono lamentati. Non è vero che chi ha occupato lo ha fatto perché ha perso le elezioni. Lo dimostra il fatto che uno dei rappresentanti della lista che ha vinto è qui con noi”. Effettivamente a distanza di una settimana, l’odore acre della creolina è ancora presente all’interno della scuola. Un istituto ‘altamente tecnologico’ che sulla digitalizzazione ha investito negli ultimi anni circa 300mila euro. Soldi che, come spiega la stessa preside, sono serviti soprattutto per “istallare in ogni classe le LIM (Lavagne Interattive Multimediali) ed un pc che funge da registro elettronico”. Dispositivi che però, a distanza di pochi anni, come spiega uno studente “non funzionano, solo alcune sono efficienti. Nella mia classe usiamo spesso la lavagna normale perchè la LIM non va e il pc è lentissimo e fa perdere moltissimo tempo ai professori che devono registrare assenze, presenze e il programma della giornata. Saremo anche una scuola tecnologica, ma nessuno di noi ha accesso alla Wì Fi”.

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