Certo non è una notizia da poco o liquidabile in due parole, la decadenza di Silvio Berlusconi da Senatore.
Così come gli effetti di questa decisione, giusta o non giusta, la sentenza come al solito sarà dei posteri, sono ancora tutti da scoprire. Sul Silvio politico, uomo, statista, imprenditore, delinquente, ormai se ne sono dette di tutti i colori. A criticarlo, lungi da me il volerlo difendere, anche chi, probabilmente più condannabile di lui, oggi siede in Parlamento solo per ingiustizia. La decadenza di Silvio, parla anche di ingrati, come si è gridato ieri in senato, di gente nata da lui e per lui, che poi gli ha semplicemente girato le spalle. Com’è bella quella frase fatta, che tutti oggi pronunciano: “la legge è uguale per tutti”, magari tranne che per me. Eppure restano ancora in piedi, anche in Calabria, sindaci ed amministratori rinviati a giudizio per associazione a delinquere. Certo non sono stati condannati in primo, secondo e terzo grado. Tenuto conto che un sindaco non può fare più di due legislature, quindi 10 anni e tenuto conto che un processo per giungere a termine supera abbondantemente la decade, i conti tornano, naturalmente a quel sindaco. Eppure ci sono amministratori, anche di piccoli comuni inquisiti per droga ed altri reati “minori” che continuano a stare in piedi, così come restano nei loro incarichi amministratori accusati, badate, solo accusati e non condannati, di avere preso bustarelle. Bhe se è amaro o no perdere il Silvio nazionale a me non interessa ma, preferirei che anche agli altri Silvio sia riservato lo stesso trattamento. Non certo per una questione di equità ma solo di giustizia e di pulizia.