Da un lato gli uffici comunali e la sala del Consiglio, dall’altro un pub e magazzini abbandonati.
RENDE (CS) – Un enorme stabile comunale a Rende, pagato dai cittadini e venduto ai privati. Si tratta dell’enorme struttura di piazza Matteotti. Per anni oltre alla biblioteca, agli uffici comunali e alla sala del Consiglio ha ospitato diversi negozi di abbigliamento e un noto pub. La chiusura degli esercizi commerciali ha portato lo stabile in uno stato di completo abbandono. Da qualche settimana però sulle vetrine imbrattate dalle bombolette dei writers d’Oltrecampagnano viene dato l’annuncio della prossima apertura di un famoso negozio di divani. La vicenda ha creato qualche polemica alla quale il Comune di Rende ha inteso rispondere chiarendo gli aspetti della vendita dell’edificio costruito con denaro pubblico. “La questione della locazione vendita per l’uso dell’immobile di Piazza Matteotti ha una sua storicità. Dopo la delibera consiliare del 2009, – spiega in una nota lo staff del sindaco Marcello Manna – l’alienazione dell’immobile di Piazza Matteotti è stata ripresa nel 2012 dalla giunta Cavalcanti. La locazione vendita del citato immobile viene aggiornata dal Commissario Prefettizio a cui questa amministrazione ha poi dato seguito. La Corte dei Conti alla quale è stato inoltrato il piano di dismissione, “tutt’uno con il bilancio di previsione”, ha avallato e preteso che tale piano di dismissione sia a garanzia del piano di riequilibrio finanziario.
Per l’alienazione di tale immobile è stata indetta la gara dove ha partecipato una sola ditta. Addirittura per un anno non ha risposto nessuno, la gara, naturalmente, è stata ripubblicata ed ha partecipato la società con offerta migliorativa rispetto il prezzo a base d’asta. C’è da sottolineare che i precedenti contratti di locazione hanno generato un buco al bilancio di oltre 250mila euro che hanno costretto l’amministrazione comunale a svalutare il credito nel rendiconto dell’Ente. Con decreto del sindaco è stata assegnata l’esclusiva delega al consigliere Rachele Cava per la valorizzazione del patrimonio immobiliare comunale e per gestire quindi anche questa locazione vendita. Questa, precisiamo, è una delega “senza portafoglio “ e senza potere decisionali. Il lavoro svolto finora dalla consigliera Cava ha riguardato gli espropri per i lavori di realizzazione Viale Parco tratto b II lotto, tratto A primo lotto e realizzazione collegamento viario delle aree industriali dei comuni di Rende e Montalto Uffugo. L’immobile comunale di Piazza Matteotti, oggetto della recente procedura di valorizzazione (locazione con opzione di acquisto), è stato inserito sin dall’anno 2009 tra i beni suscettibili di essere alienati.
La stessa decisione, con uguale iter, è stata seguita nel 2016 dove prima la Giunta con atto del 29.4.2016 n. 79 e poi il Consiglio approvando il Documento Unico di Programmazione 2016-2018 (delibera n. 22 del 19.5.2016), che ha al suo interno quale parte integrante il piano delle alienazioni, hanno continuato ad inserire il bene tra quelli suscettibili di alienazione e valorizzazione. Il D.U.P. e il bilancio, contengono al loro interno, poiché obbligatoriamente allegato agli stessi, il citato piano delle dismissioni e valorizzazioni del patrimonio comunale disponibile. Inoltre il bene in argomento è stato già oggetto di una precedente procedura di dismissione indetta con determinazione dirigenziale n. 232 del 31.7.2014. Tale procedura ad evidenza pubblica si è conclusa con un nulla di fatto per la mancata presentazione di offerte. Si tenga presente che l’immobile era stato posto in vendita con una valutazione, a base d’asta, di euro 1.956.000 più bassa di quella poi periziata, successivamente, dall’ufficio tecnico comunale. Alla procedura ad evidenza pubblica, alla scadenza del 26/5/2016, è pervenuta una sola offerta. Nelle more della verifica dei requisiti, in data 26.7.2016, lo stesso dirigente finanziario ha provveduto ad effettuare un verbale di consegna delle chiavi dell’immobile, in via provvisoria, alla ditta aggiudicataria al solo fine di “consentire una valutazione degli interventi da effettuare”. L’aggiudicatario dalla data del verbale si è assunto ogni responsabilità circa l’apertura, la chiusura e la vigilanza dell’immobile.
Ad oggi la procedura può considerarsi conclusa. Nello schema di contratto di locazione con opzione di acquisto è utile puntualizzare che l’ente si è opportunamente tutelato contro eventuali inadempimenti contrattuali della controparte, con la previsione del versamento di tre mensilità di canone anticipati, di una cauzione pari a tre mensilità di canone e la presentazione di una polizza fidejussoria di primaria compagnia di assicurazione a garanzia dei canoni da versare per tutta la durata contrattuale. Non da meno si segnala che la mancata indicazione di un prezzo di vendita dell’immobile risponde all’esigenza di non considerare i canoni di locazione scomputabili dal prezzo di acquisto che, in caso di contratto di locazione con patto di acquisto, sarebbero stati, invece, scomputabili dal valore di dismissione, con evidente perdita finanziaria per l’Amministrazione Comunale. Oltre a tanto è da mettere in evidenza che le alienazioni immobiliari incluse nell’elenco delle dismissioni sono state comunicate alla Corte dei Conti ed inserire nel piano di riequilibrio finanziario pluriennale a garanzia di eventuali debiti fuori bilancio che pure nell’ultimo Consiglio Comunale, in sede di verifica egli equilibri di bilancio, sono stati rilevati per circa 3 milioni di euro”.