Oggi, lunedì 4 novembre, dopo il lungo ponte di Ognissanti, ognuno è ritornato al suo lavoro, gli studenti fra i banchi.
Stamattina, pochi pensionati vedranno “marciare” sulla piazza principale qualche soldato accompagnato dal sindaco con la fascia tricolore e dai carabinieri del luogo mentre, qualche reduce, seduto lontano, con le lacrime agli occhi, continuerà a piangere quegli oltre 100mila caduti del 15/18 che, purtroppo, rimarranno solo nel suo ricordo. Festa Nazionale dal 1919, fino al 1977 era giorno festivo: si faceva memoria della Grande Guerra fra Esercito italiano ed esercito austro-ungarico. Da quell’anno non è più festa nazionale ma, i politici di allora, pensate per “ragioni economiche” (si dovevano aumentare i giorni lavorativi), oggi la etichettano “festa mobile”. Il settennato di Carlo Azeglio Ciampi al Quirinale ha ridato vigore a questa ricorrenza che comunque continua ad essere segnata “nera” sul calendario. Oggi, in piazza, a “celebrare la festa” ci saranno anche delegazioni delle scuole: bambini col fiocchetto ed il grembiulino che porteranno palloncini tricolori e sventoleranno il tricolore. La scuola, questa istituzione educativa che dovrebbe, oltre alle nozioni, fare memoria anche di queste date che invece passano sulla testa degli alunni come se fossero folklore. Non tutti sanno che nel conteggio dei giorni di scuola, si possono inserire dei giorni di festa, riconosciuti importanti ed educativi. Sapete molte scuole quali giorni riconoscono? Bhe semplicemente il carnevale o, guardando il calendario ufficiale si va all’affannosa ricerca di quel giorno inserito fra due rossi per dare il “ponte”. Avrei piacere ad essere smentito da qualche dirigente scolastico che ha inserito il 4 novembre fra i “Rossi”. Quanti insegnati (non me ne vogliano i docenti, personalmente hanno tutta la mia stima) oggi spiegheranno ai loro studenti il significato di questa festa e magari, perché il Presidente della Repubblica, ogni anno sale i gradini dell’Altare della Patria a Roma per rendere omaggio al Milite Ignoto? Perché due militari, 24 ore su 24 restano immobili su quei gradini? Bhe non disperiamo, resta sempre l’aspetto folkloristico dei tanti turisti che scattano foto a quel “Milite” che continua a rimanere Ignoto….. Per quel che possiamo: così la home del sito del Ministero della Difesa e delle Forze Armate: “II 4 novembre 1918 aveva termine il 1° conflitto mondiale – la Grande Guerra – un evento che ha segnato in modo profondo e indelebile l’inizio del ‘900 e che ha determinato radicali mutamenti politici e sociali. La data, che celebra la fine vittoriosa della guerra, commemora la firma dell’armistizio siglato a Villa Gusti (Padova) con l’Impero austro-ungarico ed è divenuta la giornata dedicata alle Forze Armate. In questa giornata si intende ricordare, in special modo, tutti coloro che, anche giovanissimi, hanno sacrificato il bene supremo della vita per un ideale di Patria e di attaccamento al dovere: valori immutati nel tempo, per i militari di allora e quelli di oggi”.