Arrestati imprenditori cosentini, riscuotevano denaro per i Comuni appropriandosene

COSENZA – Le tasse pagate scivolavano direttamente nelle loro tasche.

I soldi dei tributi versati su carte prepagate PostePay venivano per fare shopping on line, pagrae istititui di bellezza, viaggi e giocattoli. Tutto a titolo personale. Un raggiro della pubblica amministrazione ideato dai quattro imprenditori cosentini che con l’attività criminosa messa in atto avrebbero provocato un ammanco di ben 15 milioni di euro nelle casse della pubblica amministrazione calabrese. La Guardia di Finanza ha così arrestato all’alba di stamane i quattro amministratori della SOGEFIL Spa di Rende, ex Segesa che, secondo i rilievi delle fiamme gialle, si sarebbero indebitamente appropriati del denaro dei contribuiti riscossi per conto enti locali tra Calabria, Basilicata e Campania. I Comuni coinvolti nella truffa sono 80 tra i quali spiccano il Comune di Catanzaro, il Comune di Scalea appena commissariato per continuità con la criminalità organizzata, Limbadi e Cariati. Due degli imprenditori finiti in manette, Giovanna Trovato e Leonardo Trovato, sono stati ristretti in carcere, mentre per gli altri due, Mariò Lo Po e la 45enne Maria Grazia Lo Po, è scattato il regime di custodia cautelare domiciliare. Le accuse per tutti e quattro gli esattori-truffatori sono di associazione per delinquere e peculato. I quattro sono strettamente legati da vincoli familiari in quanto la 33enne Giovanna Trovato, sorella del 36enne Leonardo pare sia sposata con il 50enne Mario Lo Po fratello di Maria Grazia. Un sodalizio criminale in cui la famiglia Trovato-Lo Po avrebbe, come definito dall’antimafia, trovato in SOGEFIL la propria ‘gallina dalle uova d’oro’. La nebulosa gestione societaria dell’azienda avrebbe infatti permesso di incassare, a volte direttamente in contanti quindi senza alcun tipo di tracciabilità, le somme che i Comuni vantavano nei confronti dei contribuenti i quali ignari di tutto continuavano a versare le tasse dovute a favore dell’ente di riscossione. L’operazione denominata Redde Rationem, letteralmente ‘rendi conto’ da un’espressione tratta dal Vangelo di Luca, sarebbe scaturita dallo sviluppo di alcunit tronconi dell’inchiesta ‘Eolo’ sulle mazzette per la realizzazione di un parco eolico ad Isola Capo Rizzuto che vede coinvolti politici di spicco del panorama calabrese tra cui il democrat Nicola Adamo. Nel corso delle indagini durate circa sei mesi il nucleo speciale di polizia valutaria della Guardi di Finanza di Reggio Calabria si sarebbe imbattuto in una tela di scritture contabili confuse e transazioni economiche mai registrate. Un quadro indiziario che fa pensare, come affermano gli stessi inquirenti, che la cifra stimata di 15 milioni di euro sottratti dalle casse comunali sia stata calcolata per difetto non avendo contezza di ciò che gli amministratori avrebbero incassato senza rendicontare il saldo erariale. Oltre ai quattro amministratori arrestati le indagini hanno portato alla denuncia a vario titolo di 13 persone tra soci e componenti del collegio sindacale dell’azienda che oltre a drenare denaro dalle casse degli enti pubblici non avrebbe nè versato al fisco i tributi dovuti nè retribuito i dipendenti da mesi senza stipendio. Ad arricchire la vicenda i legami con i politici locali con i quali pare SOGEFIL avesse interlacciato rapporti finalizzati all’ottenimento dell’appalto per la riscossione dei tributi in cambio di assunzioni clientelari di personale. La mancata riscossione dei tributi avrebbe causato il dissesto finanziario di alcuni Comuni, mentre per altri quali ad esempio il Comune di Limbadi avrebbe determinato anomali esempi di virtuosismo non certificati da dati contabili. Insomma ad alcuni municipi, in verità pochissimi, il denaro veniva erogato quasi in maniera regolare, per altri invece si arriva a toccare picchi in cui SOGEFIL riscuoteva i tributi e ne intascava oltre il 60% dell’ammontare lasciando alle pubbliche amministrazioni solo alcune briciole. Tra gli enti colpiti risultano esservi anche alcuni consorzi di bonifica del cosentino che avrebbero subito lo stesso tipo di truffa. A finire sul banco degli imputati anche la ricapitalizzazione di SOGEFIL per 7,5 milioni resa necessaria dall’adeguamento alla normativa vigente. Un’operazione palesemente fittizia, per la quale gli amministratori dovranno rispondere dell’accusa di falso in bilancio. Nel corso delle perquisizioni sono stati confiscati diversi beni nella disponibilità degli indagati tra cui appartamenti, ville, box e terreni. Gran parte dei Comuni interpellati pare non fosse riuscita ad ottenere la documentazione relativa ai crediti da riscuotere affidati a SOGEFIL, neanche su esplicita richiesta. Un contesto di radicata approssimazione gestionale che ad oggi non è dato sapere se sia frutto di distrazione o di connivenza. Preoccupa il ritrovamento nell’appartamento in uso ad uno degli indagati di numerose schede elettorali vidimate ma non votate relative alle ultime competizioni elettorali tenutesi in Calabria.

 

- Pubblicità sky-

Ultimi Articoli

Pasqua: 10 milioni di italiani scelgono il treno. Calabria tra le mete preferite nelle...

COSENZA - Gli italiano e il treno. I passeggeri che per viaggiare durante le festività di Pasqua, sceglieranno Trenitalia, saranno circa 10 milioni, un...
Caloveto ferrante fiumarella 02

Caloveto, la strada Ferrante – Fiumarella sarà messa in sicurezza

CALOVETO (CS) – È stato approvato il progetto di fattibilità tecnica ed economica per i lavori di messa in sicurezza della strada Ferrante –...

Esodo di Pasqua, previsti oltre 4 milioni di viaggiatori: Anas rimuove 404 cantieri

ROMA - Quattro milioni di persone in viaggio, per 32 milioni di transiti sulla propria rete stradale e autostradale, tra oggi e domani. In...
ministro-Valditara_classi-miste

«Basta classi con troppi studenti stranieri: la maggioranza deve essere italiana»

ROMA - Nelle aule scolastiche "la maggioranza degli alunni deve essere italiana": basta classi con troppi studenti stranieri. I valori della Costituzione italiana -...
Giuseppe-Accorinti_Tribunale-Vibo-Valentia.

Il reato passa da tentato omicidio a lesioni, il presunto boss Accorinti viene assolto

VIBO VALENTIA - A processo con l'accusa di tentato omicidio nei confronti di due carabinieri per non essersi fermati all'alt imposto dalla pattuglia, il...

Social

80,052FansMi piace
3,585FollowerSegui
2,768FollowerSegui
2,040IscrittiIscriviti

Correlati

Categorie

Leggi ancora

Cosenza, per la strage di Via Popilia in appello confermati due...

La Corte d’Assise d’Appello ha parzialmente riformato la sentenza della Corte di Assise ai presunti autori del duplice omicidio Tucci-Chiodo

Cosenza, all’Annunziata l’obesità “si cura” con i robot

Il commissario Filippelli: "Da PNRR forte aggiornamento tecnologico per l'Azienda sanitaria"

Baby rapinatori, minorenne affidato a comunità

Assicurato alla giustizia l'ultimo componente del gruppo di minorenni, accusati di rapina, violenza e lesioni

Deteneva 15 cani in pessime condizioni, denunciata

Cani tenuti in pessime condizioni e alcuni anche malati. I carabinieri hanno denunciato una donna e sequestrato gli animali

“Povero Parco Robinson, come sei ridotto. Le ultime paperelle agonizzanti in...

La Federazione Riformista di Rende all'attacco sulla situazione di degrado in cui versa soprattutto il laghetto del Parco Robinson

Città unica Cosenza-Rende-Montalto: Strazzulli (FdI) “va realizzata al più presto”

"I passaggi importanti sono: un referendum consultivo, delibere dei consigli comunali e una legge che prepari a questa procedura"