COSENZA – La protesta corre sul web. Cosenza, città tradizionalmente ospitale e di vedute aperte, proprio ha una specie di allergia al fascismo e ai suoi “predicatori”. Bersaglio di questa protesta che, di ora in ora, sta crescendo a dismisura è Stefano Delle Chiaie che ha scelto Cosenza e l”Archivio di Stato, per presentare, il prossimo 28 settembre, il suo libro
“L’aquila e il condor”-Memorie di un militante politico. Il libro, scritto da Delle Chiaie, in collaborazione con Massimo Griner e Umberto Berlenghini, ha la prefazione di Luca Telese. L’autobiografia di uno tra i più discussi esponenti del neo fascismo, che getta una nuova luce sulla storia italiana degli ultimi anni.
CHI E’ STEFANO DELLE CHIAIE? Stefano Delle Chiaie, vero cognome Delle Chiaje (Caserta, 3 gennaio 1936), è un politico italiano. Noto esponente della destra radicale ed esponente giovanile della destra spiritualista in seno al Movimento Sociale Italiano prima allievo di Julius Evola e amico di Enzo Erra e di Pino Rauti fu poi fondatore di Avanguardia Nazionale. Militante fascista fin dalla giovanissima età, con una spiccata predilezione per l’azione più che per la discussione teorica, Delle Chiaie ha segnato, nel bene e nel male, trent’anni di battaglia politica, nel nostro Paese e non solo. Accusato dei peggiori crimini, piazza Fontana compresa, e ricercato dalle polizie di mezzo mondo, il suo nome è stato associato ad alcuni dei fatti più cruenti e misteriosi del passato recente. Oggi, per la prima volta, Delle Chiaie ha scelto di fornire la sua versione, che spesso contraddice i resoconti di altri testimoni. Il suo racconto getta nuova luce su alcuni degli episodi più discussi degli Anni di piombo: come la famigerata beffa dei “manifesti cinesi”, il golpe Borghese, la strage del 12 dicembre 1969, i fatti di Reggio Calabria, il presunto piano dei servizi per sequestrare Aldo Moro, quattordici anni prima che lo facessero le BR. E ancora, fuori dall’Italia durante gli anni di una lunga latitanza, sulla sua attività di avventuriero politico – con ruoli di primo piano – fra Sudamerica, Spagna, Angola e Portogallo, nel segno dell’utopia di una “internazionale nera”. Insomma l protesta è partita e i gruppi presenti sul web di ispirazione dichiaratamente antifascista progettano di far saltare la presentazione del libro, inscenando sin dalle prossime ore, sit in e manifestazioni di protesta contro l’evento.