COSENZA – La visione onirica di un’ammalata coriglianese si rivela realtà.
Tra pochi giorni vi sarà la prima uscita pubblica della ‘Madonna degli Infermi’. La diocesi coriglianese ha predisposto entro la fine di Giugno una cerimonia religiosa per celebrare il bizzarro ritrovamento dell’effige mariana. La statua in gesso della Vergine pare fosse stata murata in un’ansa dopo i lavori di ristrutturazione di un antico palazzo. Il sogno di un’ammalata ha permesso di riportarla alla luce circa un mese fa facendo scattare nell’hinterland coriglianese una rete di solidarietà che ha coinvolto emotivamente l’intero hinterland dell’alto Jonio cosentino. In sonno la donna ha raccontato di aver visto una Madonna su una mattonella celeste che le chiedeva di essere liberata indicando esattamente il luogo in cui si trovava con tanto di indirizzo. Al risveglio l’ammalata avrebbe raccontato lo strano sogno alla madre che per fugare ogni dubbio si sarebbe recata nel palazzo indicato dalla figlia degente. La donna attualmente residente nell’appartamento oggetto della visione onirica ascoltati i fatti narrati dalla madre dell’ammalata si è resa disponibile a far abbattere il muro all’interno del quale è stata poi ritrovata la scultura. In Vico IV P. Umberto la signora ha poi ricordato che il marito, proprietario dell’appartamento ormai deceduto, trent’anni fa nel corso dei lavori di ammodernamento all’interno dell’abitazione aveva rinvenuto un’immagine sacra che avrebbe poi ricollocato per scaramanzia nello stesso punto in cui era stata ritrovata. Dopo essersi confrontate le due signore avrebbero immediatamente contattato un muratore per smantellare il muro pagandolo di tasca propria al fine di scoprire cosa nascondesse. Nel forare la parete ad una prima delusione data dal non riuscire a intravedere nulla al di là dei mattoni è seguito l’entusiasmo per la misteriosa scoperta. Con l’ausilio di una torcia le due donne e il muratore scrutando tra le macerie hanno intercettato a terra una scatola rossa al cui interno era custodita una Madonna di gesso con la testa rivolta verso l’alto. La voce si sparge tra i vicoli e un amico dell’ammalata interviene dichiarando che restaurerà il reperto gratuitamente. Terminato il lavoro del restauratore la statua è stata così consegnata al parroco, mentre altre persone hanno provveduto a costruire una nicchia che ospiterà l’icona mariana.