Il Consiglio di Stato ribalta la decisione del Tar. Le nomine fatte dall’ex sindaco di Cosenza sono valide.
COSENZA – Tanto rumore per nulla. Il Consiglio di Stato, con Provvedimento monocratico presidenziale d’urgenza ha sospeso l’esecutività della sentenza del Tar di Catanzaro che aveva annullato la nomina di Franco Bruno a vice presidente della Provincia di Cosenza. “Franco Bruno, pertanto – si legge in una nota stampa della Provincia di Cosenza – continuerà nel suo ruolo di vice presidente senza soluzione di continuità”.
Per l’ex presidente della Provincia, nonché ex sindaco di Cosenza Mario Occhiuto si tratta quindi di una piccola grande rivincita nei confronti del Pd che aveva chiesto a gran voce che la nomina venisse annullata. La decisione del Tar (su ricorso dei consiglieri di minoranza Di Natale, Capalbo, Rizzo, lacucci, Nociti e Pascarelli) dello scorso 17 maggio, aveva sancito la nullità degli atti compiuti dall’architetto cosentino. In particolare il Tar aveva affermato che con la decadenza dalla carica di sindaco, Occhiuto era pure decaduto dalla carica di presidente della Provincia. La accertata decadenza comportava che tutti gli atti da questi compiuti sin dall’8/02/2016 fossero nulli.
Una decisione contro la quale si era subito opposto lo stesso Franco Bruno preannunciando ricorso al Consiglio di Stato. Oggi l’ultimo atto di una diatriba (elettorale) che stava causando caos, confusione e qualche tensione di troppo negli ambienti dell’Ente.
Jole Santelli: “Avevamo ragione noi”
La coordinatrice regionale di Forza Italia, Jole Santelli, commenta positivamente la sentenza con la quale “il Consiglio dì Stato, accogliendo le tesi degli avvocati Carratelli e Clarizia per la Provincia di Cosenza – afferma Santelli – ha sospeso il provvedimento del Tar della Calabria, restituendo a Franco Bruno le funzioni di vice presidente”. “La cosa importante – afferma Santelli – è che ciò è avvenuto con decreto presidenziale, rinviando al 7 luglio la discussione. Anche su questo avevamo ragione e abbiamo chiuso la bocca ai campioni della legalità parolaia”.