Conferenza stampa di Sergio Nucci, Giuseppe Mazzuca e del candidato sindaco del Pse dopo l’inchiesta della Procura che ha colpito il Comune di Cosenza. “Noi lo dicevamo da tempo”.
COSENZA – Il Pse (e la sua squadra) è più agguerrito che mai. L’operazione effettuata nei giorni scorsi al Comune di Cosenza dalla Guardia di Finanza in merito a un’inchiesta della Procura ha rinfrancato Enzo Paolini e i suoi uomini di fiducia che da tempo denunciano le malefatte sugli affidamenti diretti fatti dall’Ente negli ultimi quattro anni. Nella giornata nazionale della legalità che ricorda la tragica scomparsa del giudice Giovanni Falcone e della sua scorta, Sergio Nucci, Giuseppe Mazzuca e il candidato sindaco Paolini hanno tenuta una conferenza stampa per rivendicare le battaglie effettuate durante la legislatura Occhiuto.
Nucci: “Ho solo fatto il mio dovere”
“Non è sicuramente la giornata della mia celebrazione – ha affermato Nucci – anche se qualche giornalista ha scritto che io meriti più degli altri perché ho reso trasparente il Comune di Cosenza (Nucci ha pubblicato tutte le delibere del Comune sul proprio sito internet, ndr). Ho fatto solo quello che è giusto fare, mi sono sostituito a un Ente che ogni tanto ‘scordava’ di pubblicare le determine e le ho rese disponibili a quanti volessero farsi un’idea. Ci hanno sempre detto che la lotta politica si fa sui fatti politici, noi abbiamo pubblicato le carte senza andare a ricercare scheletri nell’armadio di questo o di quello. Abbiamo denunciato pubblicamente le cose che non andavano bene”.
Mazzuca: “Siamo stati facili profeti”
“Oggi siamo costretti a fare questa conferenza stampa – ha dichiarato Mazzuca – perché in questi giorni sono venuti fuori degli elementi che noi avevamo già denunciato e annunciato. Siamo stati facili profeti dicendo chiaramente che al Comune di Cosenza la situazione non andava bene. Il Comune di Cosenza non era quell’isola felice da un punto di vista della legalità di cui il sindaco Occhiuto parlava continuamente, ma era solo un agglomerato di situazione anomale che non rispettavano la legge. Tutto quello che è emerso dall’ultima indagine noi già lo conoscevamo per il lavoro certosino svolto da Sergio Nucci”.
Trasparenza, le tre proposte di Paolini
Enzo Paolini ha esordito rivelando di fare affidamento da sempre su due libricini da cui non si stacca mai. Uno è la Costituzione che l’avvocato cosentino ha consigliato ai presenti di leggere soprattutto per la parte che riguarda l’ultimo comma dell’articolo 54, “chi esercita la funzione pubblica – ha letto – deve possedere disciplina e onore, altro che avvisi di garanzia”. Poi spazio a un passo di un’intervista rilasciata da Enrico Berlinguer a Eugenio Scalfari il 28 luglio 1981 sulla questione morale. “’C’è un fatto sul quale l’invito a riflettere – ha affermato l’avvocato cosentino leggendo una parte dell’intervista – a noi hanno fatto ponti d’oro, la Dc e gli altri partiti, perché abbandonassimo questa posizione d’intransigenza e di coerenza morale e politica. Ai tempi della maggioranza di solidarietà nazionale ci hanno scongiurato in tutti i modi di fornire i nostri uomini per banche, enti, poltrone di sottogoverno, per partecipare anche noi al banchetto. Abbiamo sempre risposto di no. Se l’occasione fa l’uomo ladro, debbo dirle che le nostre occasioni le abbiamo avute anche noi, ma ladri non siamo diventati. Se avessimo voluto venderci, se avessimo voluto integrarci nel sistema di potere imperniato sulla Dc e al quale partecipano gli altri partiti della pregiudiziale anticomunista, avremmo potuto farlo; ma la nostra risposta è stata no. E ad un certo punto ce ne siamo andati sbattendo la porta, quando abbiamo capito che rimanere, anche senza compromissioni nostre, poteva significare tener bordone alle malefatte altrui, e concorrere anche noi a far danno al Paese’. Una cosa del genere – ha dichiarato Paolini – è capitata anche a me qualche giorno fa”.
Infine tre proposte per completare l’operazione trasparenza del Pse nel consiglio comunale di Cosenza. Innanzitutto “un sito internet completo, preciso, costante. Non toglieremo determine e delibere dalla pubblicità ai cittadini – ha detto Paolini – ma faremo anche una cosa in più. Io penso che gli uffici devono informare in tempo reale prima dell’adozione di determinate decisioni. Anche i semplici cittadini possono e devono dare i loro suggerimenti al loro consigliere comunale, possono chiedere ad esempio di impugnare un provvedimento. Si tratta di documenti non tutelati dalla privacy che riguardano tutti noi. La trasparenza si può fare prima, non solo poi”. La seconda proposta è la diretta streaming delle sedute del consiglio comunale “senza censure né autorizzazioni” sul modello di Radio Radicale. La terza idea è quella di abbattere fisicamente i tornelli all’ingresso di Palazzo dei Bruzi perché “la casa comunale, come dice la stessa parola, è di tutti, non solo di assessori e portaborse, i cittadini non devono avere barriere”.