COSENZA – Il Pollino trema, il Governo ignora, i cittadini si infuriano.
Mentre lo sciame sismico continua a scuotere la zona a ridosso tra la Calabria e la Basilicata gli abitanti scendono in piazza per urlare il proprio disagio. Dal sisma di Ottobre circa un centinaio di famiglie sono state allontanate dalle proprie abitazioni e ad oggi nulla è dato sapere sui tempi che dovranno trascorrerre prima di farvi rientro. Senza casa, senza fondi e senza lavoro. Una grave situazione sociale creata da un’emergenza sismica mai affrontata. Una partecipata manifestazione popolare ha ieri animato le strade della cittadina del Pollino con un corteo di protesta che si è snodato per le vie del paese. In prima fila con la fascia trocolore al collo e lo striscione in mano il primo cittadino di Mormanno Guglielmo Armentano che chiede al Governo di mantenere le promesse fatte. La pioggia di finanziamenti sul Pollino annunciata da Roma qualche mese fa sembra non esistere, nulla è stato ancora rimborsato ad aziende e famiglie. Anzi. Pare che i cittadini senza casa dovranno pagare l’IMU sugli appartamenti inagibili. E non solo. La tassazione sarà aggravata dalla catalogazione delle abitazioni come seconda casa facendo impennare l’importo del balzello sugli immobili. Oltre il danno la beffa. “Rischiamo di dover anche pagare l’Imu sulla case disabitate, e inagibili, come se fossero delle seconde case – ha affermato il sindaco Armentano- se non si fa subito un decreto ad hoc, come fatto per l’Emilia Romagna. Siamo esasperati, sembra che a Roma si siano davvero scordati di noi”.