Rossano – E’ scoppiata ieri pomeriggio, al momento del rientro dall’ora d’aria, una rissa tra detenuti all’interno del carcere di Rossano.
Si tratta di extracomunitari – albanesi e marocchini – che si sono fronteggiati per futili motivi, servendosi di coltelli a serramanico, costruiti artigianalmente.
Il bilancio dell’accaduto conta ad oggi otto accoltellati, che sono stati trasportati d’urgenza al pronto soccorso, e di cui uno è stato ricoverato in condizioni gravi.
Eugenio Sarno, segretario generale della UILPA Penitenziari, ha dichiarato quanto segue: “Evidentemente i nostri allarmi sull’inadeguatezza organizzativa del carcere di Rossano erano fondati, anche sotto l’aspetto delle deficienze organiche. È chiaro che un evento di tale gravità presuppone una immediata ricerca delle responsabilità materiali ed operative. Ma le vere responsabilità del disastro Calabria stanno in capo anche ai ministri che da anni non provvedono a nominare un nuovo Provveditore Regionale titolare. Un territorio come la Calabria non può pagare dazio con una vacanza istituzionale così grave. Cosa deve ancora capitare perchè si provveda ad assegnare in pianta stabile un Dirigente Generale che coordini, organizzi e sovrintenda alle attività penitenziaria in quella terra di ndrangheta e di frontiera che si chiama Calabria?”.
Giovanni Battista Durante, Segretario generale aggiunto del Sappe, sindacato di polizia penitenziaria, dichiara, sull’accaduto: “La rissa avvenuta ieri pomeriggio nel carcere di Rossano ha dimensioni molto piu’ vaste di quelle che si poteva immaginare e solo grazie alla professionalita’ della polizia penitenziaria non e’ finita in tragedia. I detenuti coinvolti sono circa 20, tra magrebini ed albanesi. Attualmente due sono ricoverati nell’ospedale di Cosenza, uno con prognosi riservata e l’altro con prognosi di 30 giorni. Cio’ che e’ piu’ grave e’ che sembra si sia trattato di un fatto quasi annunciato“. Il Segretario conclude dicendo: “E’ da tempo che sosteniamo che l’organizzazione del carcere rossanese non funziona e che i vertici, a nostro giudizio, sono assolutamente inadeguati. Chiediamo al ministro della giustizia di disporre al piu’ presto un’ispezione, per verificare l’organizzazione del lavoro e la gestione della struttura.”