COSENZA – Cosenza Vecchia non archivia. Anzi. Oggi all’Auser di piazza Spirito Santo il Movimento Disoccupati ricorda l’anarchico cosentino morto misteriosamente nel 1970 insieme a quattro compagni in un ‘anomalo’ incidente stradale.
I cinque, conosciuti come gli Anarchici della Baracca, persero la vita travolti da un camion in austostrada tra Ferentino e Frosinone a 58 chilometri da Roma. In viaggio per la Capitale per consegnare alle autorità un dossier che scoperchiava la collaborazione tra Stato, ‘Ndrangheta e servizi segreti deviati nella rivolta di Reggio nell’estate del ’70 e il deragliamento del Treno del Sole a Gioia Tauro. Il documento sparì nel nulla. Il camion si rivelò essere di proprietà di un’azienda del ‘principe nero’, Junio Valerio Borghese l’ex fascista comandante della X Mas che guidò il colpo di Stato, il famoso Golpe Borghese, avvenuto pochi mesi dopo la morte dei giovani. Una coincidenza che ha destato diversi sospetti negli ambienti militanti, ma non nella magistratura che non esitò ad archiviare frettolosamente il caso dei cinque anarchici. I nomi di Luigi Lo Celso, Gianni Aricò, Annalise Borth, Angelo Casile e Franco Scordo periti nell’incidente risuonò nelle aule di Tribunale quando due pentiti ex affiliati alle cosche del reggino, Giacomino Lauro e Carmine Dominici, parlarono della collusione tra gli ambienti della destra eversiva e la ‘ndrangheta confermando la responsabilità di questi sia nelle rivolte reggine sia nell’attentato di Gioia Tauro. Lo stesso Dominici rivelò al giudice in aula di ritenere che “quello dei cinque ragazzi non sia stato un incidente ma un omicidio”.
Un presunto omicidio che sarà oggi al centro del dibattito pubblico che si terrà oggi alle 18.30 all’Auser con la presenza di Eva Catizone, Andrea Arcuri segretario del Movimento Disoccupati e Gianfranco Bonofiglio direttore de “La voce cosentna”. A seguire le note di Daniele Gabriele, del Trio Kumè Jazz e dei Musicanti del Vento faranno da cornice alla giornata in ricordo dei cinque giovani eroi calabresi. Eroi che la città di Cosenza non intende dimenticare. Sono infatti diverse le realtà militanti che da febbraio hanno avviato una raccolta firme affinché si possibile chiedere ufficialmente al Comune l’intitolazione di una strada a Luigi Lo Celso proprio nel suo quartiere d’origine: lo Spirito Santo.