COSENZA- Si indaga sul corpo del cinquantenne cosentino ritrovato privo di vita in un Audi cabrio nella periferia romana.
Elio Perri, noto alle cronache per reati legati allo sfruttamento della prostituzione, pare vivesse tra la Calabria e il Lazio commerciando funghi. Un’attività alla quale aveva iniziato dedicarsi dopo il flop subito nel mondo dello spettacolo. L’uomo dalle informazioni reperite emigrato da Luzzi con l’ambizione di divenire un attore di fotoromanzi non sarebbe riuscito a sfondare né nel mercato cinematografico né in quello dell’editoria da intrattenimento ed avrebbe quindi ripiegato nell’attività da ambulante e nell’acquisizione di una quota societaria in una sala giochi sita presso il bivio di Rose. A questa attività in parallelo il Perri pare associasse il commercio del sesso. Per arrotondare, diciamo così. Ed è proprio dal circolo del meretricio che gli inquirenti sono partiti per sciogliere i nodi di questa vicenda dai contorni oscuri. Ieri la squadra mobile capitolina guidata da Renato Cortese ha provveduto ad interrogare alcune prostitute del quartiere in cui è stata trovata l’auto con il corpo di Elio Perri. Intanto continua la disperata ricerca della donna con precedenti penali che risulta essere l’intestataria del veicolo all’interno del quale è stato ritrovato il corpo privo di vita. Alcuni particolari potrebbero far virare le indagini esclusivamente sulla pista dell’omicidio abbandonando quella dell’overdose: le ferite lacero-contuse sulla nuca del Perri (secondo il medico legale provocate con l’uso di una spranga o di un bastone), i lividi sull’addome e il bagagliaio dell’auto spalancato. Proprio quest’ultimo avrebbe incuriosito il figlio della titolare di una vicina tipografia che avvicinandosi avrebbe così constatato la presenza del cadavere del Perri all’interno della cabriolet avvertendo immediatamente le forze dell’ordine che a loro volta hanno allertato la scientifica per i rilievi. Il portafogli e il navigatore satellitare rinvenuti nell’auto sono stati posti sotto sequestro.