“Siamo stanchi di essere perseguitati, perchè di questo si tratta”. Continua l’opera ‘mediatica’ del comitato dei residenti della zona di piazza Santa Teresa, contro i gestori dei locali che sottolineano: “troppa attenzione di alcune testate per ingigantire il caso; noi siamo persone perbene e vogliamo solo lavorare”.
COSENZA – Con una lettera indirizzata ai cittadini e a chi da tempo ostacola la loro attività, i proprietari dei locali di piazza Santa Teresa, rimandano le innumerevoli accuse al mittente, e sottolineano di essere stanchi di questo accanimento da parte del comitato dei residenti, ma in particolare dell’avvocato Gabriella Marini Serra, contro la loro attività. Sono infatti giovani che per fortuna, hanno potuto costruire un lavoro e che più volte sono stati fatti oggetto di ordinanze, multe, e accuse infondate.
Nei giorni scorsi i proprietari del Boogie Blues, hanno diffuso una lettera in cui si sottolinea, come dall’apertura ad oggi del locale, e cioè in 15 mesi di attività, abbiano ricevuto controlli costanti da parte delle forze dell’ordine, ma loro sono ancora lì pronti ad ‘accogliere’ eventuali verifiche perchè tutto è fatto secondo la legge. C’è una stanchezza di fondo per questa situazione espressa dai gestori dei diversi locali, che hanno fatto veramente di tutto per evitare schiamazzi, sporcizia e quant’altro e andare incontro alle esigenze dei residenti, ma la misura è colma perchè non possono mica chiudere. I ragazzi definiscono questo accanimento ‘ostruzionismo costante e sfiancante’ da parte di chi lascia ai media locali e ai giornali, una polemica che non serve proprio a nessuno.
“Abbiamo la media di 31 anni ciascuno – scrivono Maria Giovanna Rullo e Silverio Tucci del Boogie Bluse – e numerose esperienze di studio e lavoro all’estero…. abbiamo famiglia e presto questa si allarghera: ma davvero qualcuno pensa che stiamo tutto il giorno a pensare a come dare fastidio ai condomini?”.
La lettera prosegue sottolineando la volontà di un gruppo di persone di far desistere dei giovani dal loro lavoro in una terra dove si parla tanto (e si parla solo) di favorire l’occupazione e la legalità e poi si tenta di distruggere il lavoro di ragazzi, che non hanno nulla a che vedere ne con scritte ‘sataniche’ lasciate con un pennarello su una chiesa, ne tantomeno su attentati incendiari ai danni di un rappresentante del comitato. Anche perché proprio uno dei locali, tempo fa, venne fatto oggetto di un’intimidazione con tanto di proiettili trovati davanti la saracinesca.
Francesco Palermo, del Grill & Fry, ai microfoni di Rlb Radioattiva, sottolinea che questo continuo ricorrere agli organi di informazione da parte di una o più persone, facenti parte del comitato di residenti, è diventato un mezzo che ha per certi versi anche stancato. “Noi non siamo responsabili di ciò che avviene fuori dal locale. E siamo anche molto perplessi dall’ordinanza del commissario straordinario del Comune di Cosenza, emanata ‘contro’ le attività a seguito dell’atto intimidatorio al professor Greco al quale tutti, abbiamo manifestato la nostra più totale solidarietà“.
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Quello che effettivamente è diventato preoccupante per i ragazzi che gestiscono i locali di Santa Teresa, è che tutti siano messi sullo stesso piano ma soprattutto che la Polizia, anzichè fare il controllo nei pressi della piazza, per richiamare magari chi fa schiamazzi o chi ‘scrive sui muri della Chiesa’ inneggiando a satana o alla droga tra i giovani, continui ad effettuare controlli su controlli nei locali che si ritrovano spesso e volentieri ad ‘ospitare’ poliziotti, Vigili Urbani, personale dell’A.S.P., dell’Ispettorato del Lavoro e dell’A.R.P.A.CAL. E i controlli, ha già annunciato la Questura di Cosenza, verranno ripetuti in futuro, al fine di eliminare o contenere i disagi denunciati dai condomini dei palazzi limitrofi ai locali.