COSENZA – Scanderbeg non andrà in scena.
L’anteprima nazionale dello spettacolo dedicato al condottiero albanese non potrà essere allestita. Il veto assoluto arriva dal musicista Francesco Venerucci in combutta con il Teatro Nazionale dell’Opera di Tirana per il quale ha realizzato il progetto artistico rielaborando la partitura di Vivaldi integrando le parti mancanti per conto dell’Opera Academy di Verona. E tra i due litiganti ad essere penalizzato è proprio il Teatro Rendano che perderà la possibilità di mandare in scena l’opera che verrà sostituita con La Traviata di Verdi che arà rappresentata il 30 e il 31 Maggio. La diffida è stata comunicata proprio a ridosso della “prima” italiana dello spettacolo che ha debuttato a Tirana nello scorso mese di novembre in occasione del centenario dell’Indipendenza, quando al teatro Rendano di Cosenza, partner del progetto, i tecnici erano già al lavoro per l’allestimento delle scene di quest’ultimo titolo della Stagione Lirica. La sopravvenuta querelle è legata al mancato pagamento da parte del teatro di Tirana delle spettanze dovute al musicista per il suo lavoro, a causa di imprevisti tagli ministeriali sul budget del teatro albanese che ne hanno condizionato la liquidità. La comunicazione di Venerucci, seppure tardiva, non ha comunque impedito che le diplomazie si mettessero al lavoro per tentare di far recedere il musicista dalla sua presa di posizione. Tempestiva la lettera di Zhani Ciko – sovrintendente del Teatro dell’Opera di Tirana, oltre che direttore d’orchestra dell’opera – e molto accorata nella richiesta di “non permettere che gli spettacoli di Cosenza si annullino”, garantendo di onorare l’impegno proprio in occasione della presenza al Rendano. Caduto nel vuoto anche l’intervento di Giorgio Brunello, direttore dell’Accademia per l’Opera Italiana di Verona, che ha invitato il musicista a rivedere “una posizione tanto rigida che va a danneggiare pesantemente, oltre ai due teatri, anche la nostra istituzione, sia sul piano dei rapporti con loro che per l’immagine stessa”. L’Amministrazione comunale sta valutando il ricorso alle sedi legali per il danno di immagine subito.