COSENZA – Il Freddy Krueger, avrà un volto. Presto. Di questo ne sono sempre più convinti, gli agenti della squadra Mobile di Cosenza
che, coordinati dal commissario capo, Antonio Miglietta, in collaborazione con gli esperti della Scientifica, stanno stringendo il cerchio sul rapinatore di piazza Zumbini che, sabato, ha fatto irruzione all’interno della gioielleria “Riflessi”, impossessandosi di 50 euro e di un rotolo di preziosi, dopo aver steso con il calcio della pistola in testa, il titolare della gioielleria. L’imprenditore, seppur minacciato con una pistola puntata, non c’ha pensato due volte ad aggredire il malvivente, nel tentativo di disarmarlo e costringerlo alla fuga. Ma la reazione del gioiellerie non ha avuro, purtroppo per lui, l’epilogo sperato. Il rapinatore, lo ricordiamo con indosso un soprabito e con calata sul volto la maschera del personaggio di Nigthmare, è riuscito lo stesso a “piazzare” il suo colpo. Poi, arraffato il bottino s’è dato alla fuga, gettando nella corsa il suo impermeabile. Ed è proprio dagli indizi, trovati sul soprabito e dalle tracce biologiche che gli inquirenti hanno trovato sulla scena del crimine, che le indagini potrebbero avere a breve una svolta. Il rapinatore, dopo il colpo, per facilitarsi la fuga, ha anche tentato di costringere l’automobilista di un’utilitaria a fermare la corsa, puntandogli contro l’arma e intimandogli di scendere. Ma il ragazzo alla guida, ha spinto forte sull’acceleratore, costringendo il malvivente mascherato a proseguire la sua fuga a piedi. Il titolare della gioielleria, seppur ferito e frastornato, per la botta in testa ricevuta, ha dato agli inquirenti una dettagliata descrizione del rapinatore. Dovrebbe trattarsi di un giovane, tra i 20 e i 25 anni. I detective della squadra Mobile, unitamente agli agenti della Volante, diretti dal commissario capo Giuliana Ferrara, hanno, avviato una serie di accertamenti, perquisizioni e controlli a carico di vecchie “clienti” delle forze dell’ordine, con curriculum di rapinatori. Nel corso di questi controlli (anche i carabinieri del comando provinciale, partecipano all’attività investigativa, nell’ambito della task force sulle rapine, ndr) è stato sequestrato materiale, considerato dagli inquirenti, molto interessante per le indagini. I militari agli ordini del colonnello Francesco Ferace e del tenente Alberto Fontanella hanno infatti sequestrato il pantalone di un sospettato, mentre gli agenti del questore Alfredo Anzalone e del commissario capo Antonio Miglietta hanno recuperato un cappotto simile a quello utilizzato dal rapinatore. Entrambi gli indumenti sono già finiti nelle mani degli esperti della scientifica, a caccia di eventuali tracce biologiche compatibili con quelle repertate nell’esercizio commerciale di piazza Zumbini. Le attenzioni degli investigatori sono puntate anche su un’altra prova decisamente importante: l’uomo mascherato durante la fuga ha perso il caricatore della pistola (scoperta poi essere un giocattolo, ndr), ritrovato durante i primi rilievi dai poliziotti della squadra volante intervenuti sul posto subito dopo la segnalazione del colpo. Analisi approfondite sono in corso infine sui nastri delle numerose telecamere a circuito chiuso che scrutano la piazza e le strade limitrofe. Gli occhi elettronici sparsi in quel quadrante della città potrebbero aver immortalato tutta la sua fuga. E dal montaggio di tutti quei frammenti video, paradosso dei paradossi, potrebbe uscir fuori il film in grado di mettere davvero paura al novello Freddy Kruger in salsa cosentina. Ora è lui ad aver paura. Paura di essere preso. Sarebbe davvero un bel finale.