Il caso risale alla fine del mese di febbraio; sette giovani, dopo aver inseguito 3 adolescenti di origine egiziana li hanno aggrediti e picchiati in via Cattaneo, nel centro città.
COSENZA – Ci tiene a precisarlo il prof. Giorgio Clarizio, che è anche preside dell’ITCG Quasimodo – Serra” di Cosenza: “i tre ragazzi picchiati non avevano ‘guardato’ o ‘importunato’ nessuna ragazza e ciò che è stato scritto non è la verità. Sono stati aggrediti per una sorta di ‘gioco provocatorio di sguardi’ da altrettanti ragazzi”.
“Sono emersi da alcuni quotidiani on line dei dettagli errati – spiega – ovvero che i tre ragazzi, tra cui mio figlio, sono stati aggrediti e picchiati per aver messo gli occhi su una ragazza. La precisazione che va fatta è questa. L’aggressione non è stata scatenata da questo ma i tre sono stati costretti a seguire i 7 del branco che li hanno pestati utilizzando anche alcune bottiglie di vetro. Un’aggressione violenta che io non definirei neanche ‘bullismo’ ma teppismo”.
Il prof. Clarizio, ha voluto affidare le precisazioni ai microfoni di Rlb Radioattiva
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“Secondo me – ha dichiarato – abbiamo bisogno di recuperare una prospettiva valoriale diversa; lavorare con i giovani per evitare che la violenza sia l’unico modo per comunicare tra di loro. In alcuni ambienti sta diventando drammaticamente così e cresce addirittura il numero di ragazzi che camminano con il coltello in tasca”.
Cosa può fare la scuola per scongiurare questi episodi
“Noi all’interno delle scuole facciamo ormai da diversi anni, percorsi di educazione alla convivenza democratica e alla cittadinanza attiva utilizzando le competenze trasversali delle varie discipline proprio per favorire nei ragazzi lo sviluppo di comportamenti positivi e ‘di pace’. Dobbiamo fare di tutto per liberarci della violenza. Invitavo tutti ad evitare le logiche della violenza. Le vittime non sono perdenti ma subiscono ma la violenza non si combatte con la violenza, per far si che le persone abbiano l’opportunità di correggersi non in termini punitivi ma di crescita“.
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