COSENZA – Nell’uovo di Pasqua, una sorpresa: la denuncia. E’ il “regalo” che ha ricevuto per Pasqua, Luigi
(il nome è di fantasia, ma la sua storia no, ndr). Gliel’hanno consegnato i carabinieri della Compagnia cittadina, diretti dal capitano Pierluigi Satriano. Dietro questa denuncia, c’è una trama che ha quasi dell’incredibile. Per capirla e spiegarla meglio, bisogna riavvolgere il nastro del tempo e ritornare alle passate festività natalizie. Precisamente nella notte di Capodanno. Luigi, tra l’altro imprigionato in una doppia personalità, che di giorno lo vede con giacca e cravatta e al calar della sera, stenta a riconoscerlo per quella sua metamorfosi in Jessica (anche questo è un nome inventato, ndr), è stato denunciato per un furto insolito, quanto anomalo: ha svaligiato il guardaroba di una sua amica, portandole vie reggiseni, giarrettiere, calze a rete, autoreggenti, trucchi e scarpe. Dal tacco vertiginoso. La notte incriminata, quella di Capodanno, appunto, Luigi, insieme ad una comitiva di amici ed amiche, è in giro per la città. Tra brindisi, scambi d’auguri e tour dei locali, auguro il benvenuto al nuovo anno. La comitiva, stordita di alcol e imbottita di entusiasmo, è stremata. Dal sonno e dalla fatica. Una delle ragazze del gruppo, propone agli altri, un salto a casa sua. Il tempo di una riposata, un caffè e due chiacchiere. Alcuni accettano la proposta, altri declinano l’invito. Luigi accetta. La proprietaria della casa, fa strada fino al suo appartamento. In casa si ritrovano, due giovani e tre ragazze (compresa la padrona di casa) salgono al secondo piano d’un palazzo nel cuore di Cosenza. Qualche risata, le ultime chiacchiere prima d’andarsene a letto felicemente provati dalla lunga cavalcata sotto le stelle. Quindi, il silenzio riempie quella casa.La prima a svegliarsi è la padrona di casa. O, almeno crede di essere la prima. Va in cucina e prepara la colazione per tutti. C’è qualcosa però che non va. Un armadio del corridoio ha un’anta stranamente spalancata. La giovane donna s’avvicina e nota un insolito disordine. E così attende che si sveglino i suoi ospiti per chiedere informazioni su quello che è accaduto. Solo che all’adunata in cucina manca inaspettatamente all’appello uno dei ragazzi. E con lui sono spariti anche una borsetta, delle calze da donna, tanga, reggiseni, reggicalze. Un furto assai misterioso. Come misterioso appare il comportamento di quel giovane sparito senza salutare con quel “bottino” insolito.E così, la padrona di casa decide di rivolgersi ai carabinieri per denunciare l’accaduto. Ma del giovane, la donna conosce solo il nome di battesimo e il tipo di vettura. Pochi indizi che rallentano l’avvio delle investigazioni. È come cercare un ago nel pagliaio. La caccia all’uomo porta i detective dell’Arma cittadina, sulle tracce del cleptomane “bizzarro”.La svolta arriva un mesetto fa, quando in via Popilia viene intercettata la vettura. A bordo c’è un giovane la cui fisionomia corrisponde perfettamente all’identikit fornito dalla donna derubata. E da quel controllo emerge la verità di una mutata identità di luoghi e persone che sorprende la stessa padrona di casa. In quell’auto i carabinieri, infatti, trovano abbigliamento e calzature di genere femminile. Tacchi a spillo, reggiseni, tanga, lingerie sexy di ogni genere. Il proprietario crolla, svela la sua identità di transessuale: «Sono gli “strumenti” del mestiere…». Alibi che non gli ha evitato la denuncia per furto di effetti personali. Perchè lo ha fatto? Perchè s’è impossessato della lingerie di un’altra? Non si sa. Di ufficiale non c’è nulla nelle carte della magistratura. E, forse, la verità non si saprà mai su questo misterioso “colpo” dall’insolito bottino con finale a… sorpresa. Sì, la denuncia.