La Procura di Cosenza ha emesso il decreto di fermo nei confronti di Giovanna Leonetti che le è stato notificato dai Carabinieri del Comando provinciale di Cosenza.
COSENZA – La biologa cosentina di 37 anni è accusata di omicidio volontario aggravato e si trova piantonata in ospedale, dove è stata portata dopo che il marito al rientro a casa ha trovato la piccola in fin di vita e ha allertato il 118. La giovane, che era in cura da uno specialista per depressione post partum, è pertanto accusata di avere ucciso la figlioletta Marianna, di sette mesi, soffocandola con un cuscino a Cosenza. Dallo scorso mese di settembre, dopo un mese dalla nascita della bambina, avuta dal marito, noto avvocato della città, la donna, come hanno avuto modo di appurare gli investigatori, assumeva farmaci per cercare di tenere a bada una forma acuta di malessere psichico.
Le precarie condizioni di salute della donna sono state confermate anche dal marito che è stato sentito dai carabinieri assieme alla madre della donna e alla badante, che erano presenti ieri nello stabile del centro di Cosenza dove si è consumata la tragedia. In particolare il marito, è apparso subito convinto della colpevolezza della donna probabilmente anche a seguito di quella telefonata ricevuta: “Ho risolto tutto, ora non piange più“. L’uomo, dopo avere trovato la bambina, il cui viso era coperto da un cuscino, ha visto che la moglie era sprofondata su una poltrona con a terra una scatola vuota di barbiturici. Giovanna Leonetti, davanti al marito, avrebbe farfugliato qualcosa di incomprensibile. Marianna era la prima figlia della coppia, molto conosciuta a Cosenza, che si era sposata nel 2013.