Scappano da casa, per sfuggire ai “fantasmi”

COSENZA – Visioni di fede. Alterate e fasulle. Sembra essere legata a questioni religiose, abbastanza poco chiare, lo strano

comportamento di una dona di Acri e delle sue due figlie che, di primo mattino e con addosso ancora gli indumenti per la notte, sono fuggite dalla loro abitazione, in preda alla visione dei fantasmi. Fantomatici ed inesistenti. Secondo il racconto dei ben informati, le tre donne, ormai da tempo, starebbero frequentando un gruppo religioso che di religioso, avrebbe davvero ben poco. Tornando alla cronaca del racconto, il tutto si sarebbe consumato in pochi minuti. Le tre donne, dopo aver urlato frasi sconnesse e aver reiteratamente ripetuto il gesto del segno della croce, sono uscite di casa, creando il panico tra io passanti, increduli per quella fare indemoniato. Sul posto, allertati da alcuni vicini, sono giunti i medici e infermieri del Cim di Acri che hanno tentato di calmare le paure delle tre donne. Ogni tentativo del personale medico e paramedico è stato inutile. Le tre donne, in preda all’isterismo e animate da una forza, quasi soprannaturale, sono riuscite a sottrarsi alle cure mediche tentando una fuga riuscita in piena regola. A bordo della propria utilitaria, una panda di colore verde, hanno percorso la Provinciale riuscendo a raggiungere Cosenza. Le tre donne hanno girovagato in lungo e in largo per le strade del capoluogo, fino a al tardo pomeriggio. Ma non per volontà di tornare a casa, ma solo perchè a interrompere la loro folle corsa, verso chissà dove, c’ha pensato la benzina. L’auto, infatti, è rimasta a secco. L’episodio è accaduto su viale Magna Grecia. Le tre donne, incuranti di come fossero vestite e, probabilmente, per nulla consapevoli di quello che stavano facendo, scese dall’auto, hanno cominciato a chiedere soldi ai passanti per fare rifornimento. La loro presenza, ma soprattutto, il loro comportamento, non è passato inosservato ad alcuni passanti che, hanno informato le sale operative della Questura, dei vigili urbani e dei carabinieri. In pochi minuti, la zona di viale Magna Grecia, viene presa d’assalto dalle forze dell’ordine. Alla vista degli agenti della Questura e della polizia locale, le tre donne, si barricano in auto e cominciano a gridare e piangere. Gli agenti iniziano una trattativa per convincerle a scendere dall’auto. Le donne non ne vogliono sapere. I poliziotti, utilizzando tutta la loro bravura anche psicologia, iniziano ad instaurare un dialogo con le tre donne, rassicurandole che andrà tutto bene. Sul posto giungono il personale del reparto prevenzione e crimine Calabria e della volante. Dopo vari tentativi di convincimento finalmente la madre e le figlie decidono di scendere dalla panda per essere prese in cura dai sanitari e trasportarle in ospedale, scortate dalla polizia di Stato, dove sono state sottoposte ad un trattamento sanitario obbligatorio. Ora si spera che qualcuno le aiuti a superare questo momento difficile e, soprattutto, chi di dovere faccia tutto quello che è in suo possesso per “stanare” i falsi predicatori, capaci solo di lavare il cervello e condizionare nelle scelte e nei comportamenti, persone già di per se fragili psicologicamente.

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