Il mercato di via Asmara resiste grazie alla buona volontà dei commercianti.
COSENZA – Sotto l’insegna del mercato ortofrutticolo di Cosenza una siringa usata, poggiata sulla buccia di un mandarino. Un biglietto da visita poco invitante per gli avventori. I commercianti hanno rinunciato ad utilizzare i box per esporre frutta e verdura ed ogni mattina allestiscono il proprio banco lontano dallo spazio che il Comune di Cosenza aveva progettato per ospitare venditori ed utenti. Dopo un sopralluogo la dirigente del settore attività produttive Filomena Redavide aveva proposto in commissione la demolizione delle casette che a suo dire sarebbero diventate rifugio di senzatetto e tossicodipendenti. Una soluzione che consentirebbe di fare spazio agli ambulanti costretti a stazionare fuori dai cancelli del mercato ortofrutticolo perché l’odore di feci ed urine che si avverte vicino ai box allontana, ovviamente, i clienti. Anche il titolare del Bar du Mercatu ha deciso di chiudere la saracinesca.
Il problema del degrado in cui versa parte del mercato ortofrutticolo di via Asmara sarebbe da attribuire alla mancanza del servizio di guardiania in quanto i due vigilantes che aprivano e chiudevano i cancelli sono andati in pensione e nessuno li ha sostituiti. Quindi lo spazio, utile a chi vuole trascorrere di notte qualche ora lontano da occhi indiscreti, resta sempre aperto. I bagni sono nuovi, ma intasati e nessuno si è preoccupato di chiamare l’autospurgo per ripulirli anche perchè bonificati i sanitari resterebbe comunque l’immondizia. I commercianti in ogni caso sembrano poco interessati ai box in quanto posizionati in fondo allo spazio mercatale non darebbero loro abbastanza visibilità. Il progetto infatti non ha contemplato la presenza di un accesso all’area dalla parte dei box, ma esattamente dall’altro lato. Uno degli ambulanti chiarisce il perchè ad oggi siano abbandonati: “costano seicento euro l’anno, i clienti non ci arrivano e in più c’è una puzza nauseabonda. Se ripulissero tutto e facessero una scaletta per far entrare le persone da quel lato sarei il primo a spostarmi”. La soluzione studiata dal Comune sinora però è quella della demolizione.
[huge_it_gallery id=”85″]