Golpe Occhiuto, le giustificazioni dei ‘serpenti’ e il sostegno dei ‘fan’ (FOTO E VIDEO)

Marco Ambrogio passeggia sereno tra le maschere, mentre Morrone viene allontanato dal partito. 

 

COSENZA – Crolla l’amministrazione Occhiuto. Alla base della mozione di sfiducia firmata da diciassette consiglieri comunali, tra i quali spicca l’ex ‘fedelissimo’ di Mario Occhiuto, Luca Morrone appalti e consulenze esterne affidati in maniera ‘sospetta’. Una realtà di cui la minoranza ha preso atto, lanciando le dimissioni di massa dei consiglieri, a pochi mesi dalle elezioni amministrative che si terranno in Giugno. Uno ‘sgambetto’ che i cosentini, cui città sarà commissariata nelle prossime ore, non hanno accolto di buon grado. A testimoniarlo la manifestazione di solidarietà tenutasi ieri pomeriggio davanti Palazzo dei Bruzi. Il sindaco che ha partecipato al presidio al suo arrivo, commosso dall’affetto dei suoi elettori ha con voce sommessa dichiarato: ”Non me l’aspettavo”. Intanto il plico delle dimissioni in blocco dei consiglieri comunali è stato consegnato da Giuseppe Mazzuca al segretario generale del Comune di Cosenza che provvederà ad inoltrarle al Prefetto.

 

I SOSTENITORI DI OCCHIUTO

La folla esulta e tra i cittadini in presidio appaiono anche assessori e consiglieri che continuano a sostenere colui che tra poche ore sarà destituito dalla carica di primo cittadino. Il consigliere Carmelo Salerno che sostenne Occhiuto con la lista Scopelliti Presidente si dice certo che la cittadinanza “capirà che il sindaco ha lavorato bene in questi anni. Non capirà invece perchè diciassette consiglieri hanno deciso di chiudere anticipatamente questa legislatura. Un gesto che rafforza la sua figura, non la indebolisce come invece avrebbero voluto“. In effetti sono tanti, circa un migliaio, i cosentini accorsi ieri sera in piazza per abbracciare il sindaco e presidente della Provincia di Cosenza. ”Sosteniamo Mario Occhiuto perchè è una persona che ha fatto tanto e spero che continui a fare il sindaco”.

 

“Sono qua solo per capire i motivi di questo tradimento – afferma un signore – vorrei capire il perché”. “Cosenza è diventata una città europea grazie a lui, – tuona un altro elettore – quella che ha subito è un”infamata”’. Il consigliere Andrea Falbo del Gruppo Misto che non ha rassegnato le proprie dimissioni, dai portici di Palazzo dei Bruzi dichiara di essere sconcertato da una sfiducia firmata ”in pochissime ore senza mai discuterne in consiglio comunale. Di solito se ne discute per mesi, invece qui non se ne è affatto parlato”. Anzi. Ad inizio settimana Sergio Nucci nel corso del consiglio comunale ai nostri microfoni aveva parlato della mozione di sfiducia come un’invenzione della stampa, fantasie dei giornalisti. Dopo poche ore invece era già in fila dal notaio per rassegnare le proprie dimissioni appoggiando la mozione di sfiducia pre-confezionata.

 

LE RAGIONI DELLA SFIDUCIA AD OCCHIUTO

Una sfiducia sulle cui motivazioni Marco Ambrogio capogruppo del Pd in consiglio comunale ha spiegato faranno chiarezza nel corso della giornata. “Finalmente siamo riusciti a denunciare le illegalità dell’amministrazione Occhiuto. Abbiamo vissuto quattro anni e mezzo – dichiara Ambrogio – in un clima poco democratico. Abbiamo visto incarichi a iosa affidati a persone vicine al sindaco senza badare ai curriculum. Una città democratica e legale deve interrogarsi su ciò e abbiamo protestato con la mozione di sfiducia. Qui siamo di fronte ad un’illegalità diffusa che ha coinvolto in primo logo il settore dei lavori pubblici affidati a ditte, che sono state pagate milioni di euro, senza mai fare delle gare ad evidenza pubblica, mentre le consulenze esterne venivano affidate sempre agli stessi studi senza fare mai alcuna rotazione. Un esempio? L’appalto da 400mila euro affidato in Agosto ‘mano a mano’ per completare l’isola pedonale di Corso Mazzini. Abbiamo elementi pesanti che esporremo nei prossimi giorni facendo diventare Cosenza un caso nazionale”.

 

IL ‘LICENZIAMENTO’ DELLA FAMIGLIA MORRONE

Intanto a Roma i vertici di Forza Italia hanno già provveduto a sospendere sia Luca Morrone presidente del consiglio comunale dimissionario ‘a sopresa’ sia il padre Ennio parlamentare forzista. Secondo la versione ufficiale fornita dal partito di Mario Occhiuto. Luca è stato allontanato da Forza Italia come si legge nella nota ufficiale “per aver messo in atto, disattendendo le indicazioni degli organi regionali e nazionali del partito, comportamenti tali da determinare la caduta dell’amministrazione comunale di Cosenza, convintamente sostenuta da Forza Italia, creando così un grave danno e pregiudizio alla vita amministrativa della città e all’immagine e alla credibilità politica del movimento”. Il padre invece, sempre secondo la versione ufficiale fornita dai berlusconiani, sarebbe stato ‘licenziato’ perchè avrebbe ”favorito, supportato e indotto ad atti orientati alla destabilizzazione dell’amministrazione comunale di Cosenza”. Silenzio invece sul ruolo di Nicola Adamo, Mario Oliverio e la famiglia Gentile cui unico rappresentante in consiglio comunale, Franco Perri, è stato tra i primi a firmare la mozione che sancirà il commissariamento di Palazzo dei Bruzi.

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