Raccolta differenziata “Porta a porta” a Cosenza, non adeguata per la città

Questa nota è arrivata alla redazione di Quicosenza.it da un lettore, Roberto, che ha allegato anche immagini e foto relative al quartiere di Via Popilia dove ancora si fatica ad effettuare una corretta raccolta differenziata. Vi proponiamo fedelmente la missiva.

 

COSENZA – Da moltissimi mesi si sta cercando di dibattere e di portare all’attenzione di tutti la situazione di degrado che sta attraversando la città di Cosenza in seguito all’adozione di un sistema di raccolta porta a porta che non considera le reali esigenze e caratteristiche del territorio e dei contesti sociali. E’ sotto gli occhi di tutti, almeno di chi non vuole fare finta di nulla, che l’ambiente urbano, soprattutto in alcune zone, risulta deturpato dalla presenza continua di cumuli di spazzatura e rifiuti di ogni genere.

Tutto ha origine dal problema emergenza rifiuti che in Italia ed in particolare in Calabria è stato gestito male spendendo un mare di soldi con risultati disastrosi. L’Europa ha emanato a riguardo delle direttive che l’Italia ha cercato di seguire, seppure e come al solito con gravi ritardi, legiferando e quindi imponendo alle Regioni di raggiungere degli obiettivi in termini di qualità e quantità di raccolta differenziata; le Regioni a loro volta hanno indicato ai comuni la via e le modalità da seguire, senza però imporre il tipo di sistema di raccolta differenziata da adottare e cioè non hanno prescritto di adottare per forza il sistema “Porta a Porta” sempre e in ogni luogo.

In particolare la Regione Calabria ha sottolineato che esistono tre macro categorie: raccolta domiciliare o “porta a porta” , raccolta stradale e raccolta mista (porta a porta+stradale), e che nell’adottare uno di questi sistemi bisogna considerare le caratteristiche peculiari di ogni contesto territoriale interessato; quindi sbaglia chi pensa che un sistema spinto di raccolta “porta a porta” sia la soluzione migliore e la più adatta da estendere a tutto il territorio urbano.

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L’aspetto di questa vicenda che proprio non si può mandare giù è che sono sempre i cittadini che devono sacrificarsi e pagare le colpe di altri ed ora vi spiego perché; è chiaro ed evidente che il sistema “porta a porta ” non è un sistema perfetto, ma presenta diverse ed imponenti criticità: innanzitutto viene ridotta la disponibilità degli spazi privati dei cittadini, che vedono le aree condominiali occupate dai mastelli e dai sacchetti di spazzatura con conseguente deturpazione dell’estetica dei palazzi; nelle case, per chi ha la fortuna di avere dei balconi, bisogna organizzarsi con file di contenitori che certo a praticità e bellezza non sono un bel vedere, senza parlare poi dell’odore che emanano i rifiuti che devono stazionare in casa per diversi giorni (si pensi ad esempio alle persone che hanno a che fare con pannoloni o altri rifiuti speciali); inoltre i cittadini sono obbligati a conferire i rifiuti secondo modalità ed orari fissi e rigidi; in città c’è poi un aumento fisiologico delle micro discariche e dei sacchetti di spazzatura per strada con la conseguenza che se uno cammina per strada o si affaccia dal balcone è costretto a vedere costantemente il degrado.

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Ecco perché bisognerebbe considerare, in aggiunta al “porta a porta”, anche altri sistemi di raccolta come quello dei “cassonetti/contenitori differenziati stradali” che è il sistema che può garantire di più l’ordine ed il decoro urbano, qualora le condizioni particolari del territorio lo richiedessero (si pensi ad esempio ai centri storici di città d’arte e ai grossi quartieri periferici).

Bisognerebbe però spiegare, quando si fanno certe scelte, che il sistema “porta a porta” è quello preferito da molti sindaci perché siamo in emergenza e c’è bisogno di arrivare ad alti quantitativi di percentuale di raccolta differenziata in breve tempo e senza guardare in faccia nessuno, tantomeno i cittadini.

Emblematica è la situazione nell’ultimo lotto di Via Popilia dove c’è un ‘empasse’ allucinante perché in questa zona è fallito il connubio cittadini-raccolta differenziata “porta a porta” ed i bambini sono costretti a giocare ogni giorno vicino a grandi cumuli di spazzatura e discariche di qualsiasi materiale; bisogna che chi decide le strategie in questa città prenda atto che in alcune zone la vivibilità urbana, con il sistema porta a porta, è notevolmente peggiorata e compromessa permanentemente e che sarebbe meglio mettere i cassonetti/contenitori differenziati stradali, che in qualche modo allevierebbero tale situazione patologica, perché innanzitutto si allontanerebbe la spazzatura dagli spazi antistanti i palazzi e dalle zone di verde, concentrandola in pochi punti di raccolta più facilmente gestibili da chi effettua i ritiri; è evidente che anche questo rimedio, se non ci fosse la piena collaborazione di tutti i cittadini residenti e di quelli di passaggio, potrebbe non risultare pienamente soddisfacente, ma sicuramente darebbe respiro ed un po’ di decoro urbano in più a quelle zone periferiche così già tanto degradate.

Rilevato che ormai la situazione descritta in precedenza è nota da moltissimi mesi ed è continuamente segnalata dai cittadini con innumerevoli foto, e che non è più sufficiente procedere a bonifiche ogni tanto, bisogna che qualcuno ripensi la strategia del “porta a porta” in alcune zone della città, che non possono essere così mortificate per altro tempo ancora.

 

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