COSENZA – Dalla mezzanotte è attivo il nuovo pronto soccorso bruzio.
In via Zara non si registrano disagi: “la gente capisce che si tratta di tutelare le emergenze mediche – spiega una vigilessa – non protesta e rispetta i nuovi divieti di sosta”. Mentre il traffico scorre regolarmente, gli utenti della DEA vagano confusi nei pressi della nuova struttura. Le insegne che indicano l’entrata pedonale portano ad un’entrata blindata, senza citofoni, senza campanelli. Si attende battendo sulla porta. Una guardia giurata apre vietando l’accesso ai pazienti. Errori di rodaggio. Le infermiere confermano il percorso indicato dalla segnaletica, “noi possiamo entrare, ma i pazienti no, hanno sbagliato a fare i cartelli”. L’edificio nuovo di zecca cozza con la struttura al lato con saracinesche muschiate ed infissi divelti.
Il dott. Corriero direttore del Dipartimento d’Emergenza del nosocomio bruzio mostra come la DEA sia stata creata “pensando alla sicurezza del paziente a 360°, con due unità fisse di rianimazione e cardiologia e tutti i confort per gli utenti in attesa”. E la sicurezza del personale medico? “Siamo in prima linea, siamo quelli che prendiamo le botte – afferma Corrieri – perché ci confrontiamo a volte con tossicodipendenti, agitati, alcolisti. La struttura non c’entra. E’ il nostro lavoro”. Ma sull’efficienza del nuovo reparto il direttore non ha dubbi: “è cambiato come quando si migra da una casa vecchi a una nuova”. Cambia anche l’atteggiamento. E’ lo stesso direttore a zittire un’infermiera che alza i decibel della voce per comunicare con un collega: “non urli, qui c’è gente che sta male!”.
Poi gli utenti. Un signora in attesa si dice soddisfatta: “ha proprio un bell’aspetto questo pronto soccorso. Mi auguro funzioni. Il personale non smette un attimo di lavorare sembrano una macchina da guerra”. Scetticismo per i tempi d’attesa: “sono qui da due ore è mezza, – dichiara una signora in sala d’attesa – ma ancora niente”. I parenti che nella nuova struttura attendono in una sala diversa dai propri congiunti hanno tempo per riflettere. “Pensano che siamo ciechi? Inaugurano il nuovo pronto soccorso a tre giorni dalle elezioni, non è un caso, – tuona il marito di una donna che attende, nella sala interna, di essere visitata – ma se lavorano bene è un vantaggio per tutti. Il personale di certo non ci aiuta ad abituarci al nuovo iter. Purtroppo cambiano le parole, ma non la musica”. Infine l’immancabile ‘distrazione’. “Ieri sono venuta con mio marito al vecchio pronto soccorso – racconta preoccupata una sessantenne – poi stanotte si è sentito male. Ho misurato la pressione e mi sono accorta che si erano dimenticati di togliergli l’ago canula, sono tornata e mi hanno messa qui ad aspettare, ma non mi danno alcuna notizia”. Una defiance data dall’ansia del trasloco? Speriamo.
Le prime dichiarazioni:
Il Presidente della Regione Calabria, Giuseppe Scopelliti, ha commentato l’apertura del nuovo DEA: “Nella tarda notte di ieri – ha detto – ho vissuto con grande emozione, in contatto telefonico, tutte le fasi del primo paziente ricoverato al Dea di Cosenza. Un risultato storico ottenuto da questa amministrazione regionale che tutta la provincia di Cosenza aspettava dal 1995. Una splendida realtà, unica nel suo genere in Calabria e che tutto il meridione ci invidia”.
Le prime polemiche:
“La montagna ha partorito il topolino”. E’ il primo commento “a caldo” del consigliere regionale del Pd Carlo Guccione e del deputato del Pd Franco Laratta sul trasferimento del Pronto Soccorso dell’Annunziata. “I cosentini, che non si lasciano abbindolare – affermano – dalle trovate propagandistiche del presidente Scopelliti meglio conosciuto come “Peppe taglia-nastri”, sanno benissimo che quella consumata questa notte, è solo una trovata elettoralistica e nulla più”.