La cinquantaquattrenne è accusata di truffa aggravata e sostituzione di persona.
COSENZA – Intascava il denaro di ignari cittadini convinti di sostenere la ricerca contro il cancro. Una cinquantaquattrenne cosentina, G. R., è stata denunciata in stato di libertà per i reati di truffa aggravata e sostituzione di persona a seguito delle indagini svolte dalla Squadra Mobile di Cosenza, Sezione reati contro il patrimonio. A sollecitare approfondimenti sul caso l’esposto sporto dal Presidente regionale dell’Airc, che nelle scorse settimane aveva avuto notizia di una donna che, presentandosi alle vittime individuate come delegata dell’AIRC, si faceva consegnare svariate somme di denaro a titolo di sostegno per l’associazione di ricerca. I successivi ulteriori accertamenti, svolti mediante l’escussione delle persone truffate e di altre informate sui fatti, hanno permesso di verificare che la donna si era resa responsabile di truffe analoghe in almeno 10 casi, più altri in corso di verifica. Le modalità di compimento della truffa erano sempre le stesse: le vittime, perlopiù persone anziane e di elevata estrazione sociale, venivano prima contattate dalla truffatrice che nell’occasione si presentava come il Presidente dell’Airc.
Dopo il primo contatto e l’esposizione della finalità della richiesta di sostegno economico, le vittime venivano invitate a consegnare ad una persona opportunamente incaricata, una somma di denaro oscillante tra i 100,00 ed i 300,00 euro in busta chiusa. Naturalmente, l’incaricata al ritiro era sempre la stessa persona che aveva effettuato la telefonata e l’iniziale richiesta che, quindi, per mettere a segno le truffe si era sostituita alla persona del reale Presidente dell’AIRC. In altre occasioni, invece, per le medesime finalità illecite, la truffatrice si era presentata alle vittime qualificandosi come incaricata del Parroco di una comunità cristiana locale, per la raccolta di fondi destinati a persone ammalate bisognose di costose cure fuori regione. Sono in corso ulteriori indagini finalizzate all’accertamento di fatti analoghi avvenuti nell’area urbana.