Falso allarme bomba sull’interregionale Cosenza – Sapri per un trolley sospetto

Dopo la segnalazione di alcuni viaggiatori il treno è stato fatto fermare alla stazione di Scalea ed evacuato. Alla fine la valigia ispezionata dai carabinieri conteneva solo vestiti

 

SCALEA (CS) – Sono stati minuti di paura quelli vissuti da alcuni viaggiatori sul treno interregionale Cosenza-Sapri. Intorno alle 19,00 di ieri sera, poco prima della stazione di Scalea, alcuni di loro hanno notato la presenza di un trolley abbandonato nel corridoio del convoglio e lasciato incustodito presumibilmente da due viaggiatori stranieri, scesi alla fermata precedente. Allarmati ed impauriti, anche dai recenti attentati di Parigi e dal clima di paura che da giorni tutta l’Europa sta vivendo, i viaggiatori hanno immediatamente contattato le forze dell’ordine. Il treno è stato fatto subito fermare alla stazione di Scalea, dove a attenderlo c’erano i carabinieri della locale Compagnia, guidati dal capitano Alberto Pinto. Fatti scendere tutti i passeggeri ed allontanati per motivi di sicurezza, con le dovute precauzioni i militarti hanno subito ispezionato il contenuto trovando fortunatamente solo alcuni vestiti. Dopo circa 60 minuti i viaggiatori sono stati fatti risalire ed il treno è poi ripartito verso la sua destinazione finale.

Falsi allarmi e terrore psicologico. Il presidente Renzi: “no a psicosi attentanti” – Da una parte la corsa febbrile ad elevare le misure di sicurezza come l’introduzione dei metal detector al Colosseo. Dall’altra non si arresta il panico post-Parigi, con i falsi allarmi che si susseguono in tutta Italia. L’ultimo, un messaggio che ha iniziato a circolare e diffondersi su WhatsApp, che ha scatenato l’ira del premier Matteo Renzi ed attratto l’attenzione di polizia e procura per un’ipotesi di procurato allarme. Nel messaggio una ‘madre’ avverte la propria figlia, e un’amica di quest’ultima che vive a Roma, di non uscire di casa perché ci sarà un attentato terroristico nel centro della città spiegandole di avere scoperto la cosa dopo avere parlato “con la mamma di una sua amica che lavora al Ministero dell’Interno. Poi, in serata, la svolta: una donna e la figlia, protagoniste della telefona virale, si sono presentate spontaneamente negli uffici della polizia ed hanno dato la loro versione. Il rischio attentato di cui si parlava nella telefonata – hanno detto – altro non era che una scusa della madre per convincere la figlia a non uscire di casa. Renzi non ci sta, parla di “procurato allarme” e registra un contro-messaggio sempre su WhatsApp per attaccare chi “pensa di essere simpatico, ma non si rende conto che suscita un clima di paura e anche di panico”Facciamo – dice Renzi – tutti i controlli che servono ma bisogna essere consapevoli che chi vuole rinchiuderci in casa non può avere la meglio. Si cerca di colpire la quotidianità. Per questo bisogna affermare con forza che non ci lasceremo prendere dalla psicosi, dall’isteria e dalla paura. Vorrei invitare tutti a non cascarci, terrorismo è una minaccia molto seria ma isteria non domini nostre vite“.

 

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