COSENZA – Il salvatore di Salvatore. Scusate il gioco di parole, ma è il modo migliore per raccontare la lunga mattinata di ansia, paura e
timore, vissuta a Palazzo dei Bruzi. La vicenda, iniziata intorno alle 11, s’è conclusa, venti minuti dopo le 14, grazie all’intervento del luogotenente Cosimo Saponangelo, comandante della stazione di Cosenza Principale. A seminare il panico è stato Salvatore Cardellicchio, classe ’74, vecchia conoscenza delle forze dell’ordine. Il 38enne, con alle spalle diversi problemi con la legge, da tre anni ha finito di pagare il suo conto con la giustizia. Da quando è uscito di galera, però, non ha trovato nè un lavoro, nè un’occupazione decente. Ieri mattina, Cardellicchio, insieme con la compagna e e il figlio, s’è presentato in Comune per chiedere una casa. Di fronte alle spallucce dei dirigenti comunali, dopo aver cercato inutilmente di parlare con il sindaco o con qualche assessore, ha deciso di mettere in atto la sua personale protesta, scavalcando un balconcino al quarto piano di Palazzo dei Bruzi, minacciando di gettarsi nel vuoto. Immediatamente è scattato l’allarme. Polizia, vigili urbani, vigili del fuoco, 118 e carabinieri sono arrivati sul posto. Cardellicchio, però, non voleva sentire ragioni. Lui voleva una casa subito, senza se e senza ma. E’ stato a quel punto che il luogotenente Saponangelo è entrato in azione. Il comandante della stazione di Cosenza Principale, con la sua proverbiale capacità di saper ascoltare, ma anche di saper gestire le situazioni difficili, ha attivato un dialogo con il 38enne, attivando una forma di diplomazia a distanza. Il 38enne ha urlato tutta la sua rabbia, per quella sua condizioni di diverso, di persona macchiata dalla delinquenza, manifestando tutto il suo disappunto per essere trattato come un uomo senza dignità. Man mano che sono passati i minuti, il luogotenente Saponangelo, utilizzando il linguaggio e le parole giuste, ha conquistato la fiducia di Cardellicchio, spiegandogli che se lui fosse sceso dal balcone si sarebbe trovata una soluzione. Ma il giovane ha rifiutato l’accordo. “Scenderò solo appena qualcuno del Comune mi troverà una sistemazione decente per me e per la mia famiglia. Sono stanco delle parole, delle promesse, voglio i fatti. Se no mi butto”. Cosimo Sapongelo allora ha chiesto ed ottenuto da Cardellicchio la possibilità di salire fino al quarto piano per parlare con lui. La tensione intanto cresceva piano piano. I corridoi del quarto piano del Comune sono diventati troppo piccoli per ospitare i presenti. Cardellicchio ad un certo punto ha anche preso a pugni una finestra, mandando in frantumi il vetro e ferendosi ad una mano. Il luogotenente ha capito che quello era il momento decisivo per farsi ascoltare. Le parole del comandante della stazione di Cosenza Principale hanno avuto l’effetto sperato. Mentre rientrava dal cornicione esterno, al 38enne Cosimo Saponangelo ha detto che sia l’assessore Alessandra De Rosa che l’assessore Luigi Vizza si stavano interessando della sua richiesta, trovandogli, sin da oggi, un posto in un albergo, per la durata di una settimana. Cardellicchio è sceso e prima di abbracciare la compagna e il figlio, ha voluto ringraziare il luogotenente Saponangelo. Ora il Comune si impegnerà a trovare una sistemazione per la famiglia del 38enne, appena finirà la settimana in albergo. La città di Cosenza, concedetemelo, è fortunata ad avere come volto buono della legge il luogotenente Cosimo Saponangelo, diventato cosentino per adozione, profondo conoscitore della città dei Bruzi in tutti i suoi spaccati di vita. Soprattutto nei contesti più delicati e difficili.