Dopo non aver risposto ai giudici, la donna mantiene la propria posizione.
COSENZA – Non ha nessuna intenzione di collaborare con la giustizia. Ester Mollo, moglie del neopentito Marco Paura, non ha mai valutato l’opportunità di rivelare la sua versione dei fatti ed aiutare gli inquirenti a ricostruire la rete di spaccio di armi e droghe attiva nel centro storico di Cosenza. Anzi. Davanti ai giudici, come gli altri indagati, si è avvalsa della facoltà di non rispondere. Solo il marito, a sua insaputa, avrebbe scelto di collaborare con la Dda all’indomani degli interrogatori. Una precisazione preziosa alla luce della confusione creatasi dopo la collaborazione di Paura. La donna, arrestata insieme ad altre tredici persone il 22 Settembre scorso nell’ambito dell’operazione Job Center, da poche ore è stata trasferita dal penitenziario femminile di Castrovillari agli arresti domiciliari. Per una settimana Ester Mollo sarebbe stata richiusa in cella senza alcun contatto né con i familiari né con il marito. Solo all’uscita dal carcere avrebbe appreso della decisione del marito di ‘pentirsi’. Una scelta che non ha inteso assecondare. La ragazza con un passato vissuto sulle passerelle nel mondo della moda pare non abbia nulla da dire agli inquirenti. Nessun particolare da rivelare, almeno per ora. I due figli minori intanto, come da prassi, sono stati sottoposti al programma di protezione previsto dalla legge.